Al servizio del laicato e soprattutto dei giovani

La diocesi ricorda con affetto don Nazzareno Amantini, sacerdote amato e attivissimo

Venerdì 9 marzo è morto, all’ospedale di Città di Castello, mons. Nazzareno Amantini. Conosciuto e apprezzato sia a Città di Castello che in diocesi, è stato per molti anni accanto ai giovani come prete e come insegnante di religione. Figlio di Eugenio e di Ernesta Maurizi, era nato a Lerchi il 23 febbraio 1922 ed era stato ordinato prete da mons. Filippo Cipriani il 29 giugno 1947. Fu parroco prima a Ciciliano (1950-1952) poi a Piantrano (1952-1953). Il 14 settembre 1953 fu nominato canonico del Capitolo della cattedrale, e fino al 1960 fu anche viceparroco della parrocchia della cattedrale. Dagli anni ’60 inizia la sua collaborazione con la parrocchia di San Domenico e viene impegnato nell’apostolato di laici, specialmente dei giovani, settore nel quale riesce a impiegare le sue migliori energie. Numerosi gli incarichi affidatigli in quasi sessanta anni di ministero: assistente diocesano della gioventù femminile di Azione cattolica dal 1963 al 1973; assistente diocesano di Ac dal 1976 al 1980; coordinatore diocesano per l’apostolato dei laici dal 1973 al 1976; delegato vescovile per il laicato dal 1976 al 1991. Il mondo dei giovani è stato quello nel quale don Nazzareno ha trascorso la maggior parte del suo ministero sacerdotale anche come insegnante, prima nel Seminario vescovile (dal 1947 al 1950), poi nell’istituto San Francesco di Sales (1956-1960) e nell’Istituto tecnico commerciale e per geometri (dal 1961 al 1986). Attivamente impegnato nel rinnovamento postconciliare, ha fatto parte di alcuni organismi collegiali nati proprio nella stagione del dopo Concilio Vaticano II: membro del Consiglio presbiterale dal 1973 al 1991, ha fatto parte anche del Consiglio pastorale diocesano e, dal 1984 al 1991, è stato membro del Collegio dei consultori. Inoltre, ha collaborato con alcune importanti associazioni e iniziative animate da laici (la locale sezione dell’Associazione italiana maestri cattolici, il Centro di aiuto alla vita e il Movimento per la vita) e ha prestato il suo servizio di animazione religiosa anche nell’ambito del Movimento lavoratori di Azione cattolica. Attento ai problemi sociali, negli anni ’80 e ’90 è stato coordinatore dei corsi di formazione politica e sociale promossi dalla diocesi. Notevole il suo impegno nel settore delle comunicazioni sociali, sia come delegato vescovile, che come coordinatore della redazione locale del settimanale umbro La Voce, al cui rilancio collaborò intensamente. Aveva partecipato all’ultima riunione della redazione l’8 marzo, due giorni prima della morte. Dal 1984 era iscritto all’Ordine dei giornalisti. Nella sua lunga vita ha saputo stare vicino a moltissime persone, che si sono rivolte a lui per la direzione spirituale o per un aiuto materiale. In particolare, ha sostenuto generosamente l’attività del centro accoglienza ‘San Giovanni’, fondato dal fratello don Giuseppe a servizio dei disabili. Proprio in ragione della sua instancabile attività in favore del settimanale, la redazione gli dedica un’intera pagina.

AUTORE: La redazione diocesana