Al cuore della città

Il 3 ottobre, ingresso ufficiale di mons. Luigi Piccioli nuovo parroco della Cattedrale. Il saluto commosso degli ex parrocchiani di San Giacomo

Domenica 3 ottobre, mons. Luigi Piccioli farà ingresso da parroco a Spoleto in S. Maria Assunta nella Cattedrale, alle ore 11.30, e in S. Gregorio, alle 18. Doppio incarico pastorale, dunque, per il vicario generale dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia che, dopo molti anni trascorsi tra la gente nelle frazioni limitrofe, prende possesso ora del cuore della città. Don Luigi, infatti, è stato parroco a Cortaccione, S. Maria in Campis e S. Giacomo, suo paese d’origine. Inoltre, dal 2002, ha ricevuto l’incarico di vicario generale e, oggi, è canonico della Cattedrale e moderatore della Curia. Ora, Piccioli prenderà possesso delle due parrocchie del centro storico di Spoleto: circa 2.500 anime appartenenti alla comunità di S. Maria Assunta, nella nuova conformazione (che ingloba l’ex territorio di S. Ansano, più la parte dentro le mura dell’ex Ss. Domenico e Francesco) e quasi 2.000 per S. Gregorio. Ad aiutare nel lavoro mons. Luigi ci saranno don Jozef Gercàk, coadiutore di S. Maria, che lascia la parrocchia di Beroide, e don Davide Travagli, vicario cooperatore della Cattedrale e di San Gregorio Maggiore, trasferitosi dalla comunità di Cesi. Don Davide, tra l’altro, direttore della Pastorale giovanile, troverà fissa dimora negli spazi del Centro diocesano, accanto alla basilica di S. Gregorio, in piazza Garibaldi n. 35. Don Luigi Piccioli si trova a lasciare dopo 20 anni S. Giacomo e, quindi, grande è l’affetto della comunità. Comunità che ha voluto salutare, domenica 26 settembre, festa della Madonna Addolorata. È stata una giornata ricca di emozioni, non solo per don Luigi, ma anche per l’intera comunità. Al mattino è stata celebrata una messa solenne, terminata con la voce rotta dal pianto dello stesso sacerdote che non è riuscito a trattenere le lacrime nel momento della benedizione su quella che per 20 anni è stata la sua parrocchia. Nel pomeriggio spazio poi alle celebrazioni per la Madonna Addolorata con una processione per le vie del paese. La giornata si è conclusa con un grande saluto, da parte dei parrocchiani, a don Luigi. Al parroco sono state lette alcune lettere, da parte della sua maestra elementare, da un padre di famiglia, da un portavoce del coro parrocchiale a da una ragazza a nome dei giovani della parrocchia. In tutte c’era un ricordo, un ringraziamento per quello che in tutti questi anni don Luigi ha fatto per San Giacomo ma soprattutto per gli abitanti. Molto spesso in silenzio, magari nell’ombra, ma tutti con la consapevolezza di averlo accanto, sia nei momenti belli ma anche in quelli più tristi, e con l’impegno di continuare, con il nuovo parroco, sulla strada tracciata. Eleonora RizziSara Scarabottini SELLANODon DieudonnéUn sacerdote con un patrimonio di conoscenze che è “garanzia per la comunità”. È quanto affermato dall’Arcivescovo che, mercoledì 22 settembre, ha presentato il nuovo parroco don Dieudonné Mutombw Tshibang alla comunità di Sellano, nella chiesa di Villamagina. “Don Dieudonné è esperto di sacra Scrittura – ha spiegato mons. Boccardo – ed è stato chiamato ad insegnare all’Istituto teologico di Assisi”. “Genitori – ha detto a sua volta il sacerdote -, mandate i vostri figli: c’è bisogno di tanti bambini, ragazzi e famiglie”. MAIANODon DanielUna doppia cerimonia, quella di giovedì 23 settembre a Maiano di Spoleto. La celebrazione in S. Lorenzo, infatti, è stata occasione sia per il saluto di mons. Eugenio Bartoli che per l’ingresso di don Daniel Jancusko, il nuovo parroco. L’arcivescovo Boccardo ha accolto il desiderio di mons. Bartoli di lasciare la comunità in quanto gli impegni al Ceis e al carcere non permettevano tutto l’impegno che richiede una parrocchia come Maiano, in espansione. “Sono felice di vedere tutte queste famiglie – ha detto Boccardo – il frutto di questa realtà che lascia don Eugenio”. Don Daniel, slovacco di origine e finora parroco di Portaria, sta finendo gli studi presso l’Università salesiana di Roma per specializzarsi in Pastorale giovanile. MONTEFALCOMons. Dino PallucchiDomenica scorsa la comunità di Montefalco e delle frazioni circostanti ha fatto festa per mons. Dino Pallucchi, il nuovo parroco. Dopo il saluto delle autorità civili, nella chiesa di S. Bartolomeo ha celebrato la sua prima messa alla guida della comunità montefalchese; al suo fianco, don Angelo Nizi che lo aiuterà nel ministero, dopo aver lasciato Trevi. Amici oltre che collaboratori, visto gli studi compiuti insieme. Mons. Boccardo, introducendo don Dino alla nuova comunità affidatagli, ha annunciato: “Don Dino, appena sono arrivato, aveva espresso il desiderio di stare in mezzo alla gente. Ora, inizia in questa comunità così viva, ricca di iniziative e ricca di generosità”. Pallucchi, nell’omelia, ha dato subito l’input di quella che sarà la sua linea pastorale, che mostrerà attenzione alla solidarietà sociale e alla famiglia, istituzione che oggi verte in una situazione particolarmente delicata. CERRETOPadre MecherilL’Arcivescovo ha accompagnato, domenica scorsa, padre Jose Mecheril nella comunità di Cerreto di Spoleto. “Una comunità carica di ricchezza interiore e di generosità”, come ha suggerito mons. Boccardo. Padre Jo’ si è presentato umilmente al nuovo popolo affidatogli, dicendosi diverso per lingua e cultura ma uguale nella fede. A garanzia di questo, le sue origini indiane: infatti, il suo Paese è considerato “la culla delle diverse religioni”, definito da Giovanni Paolo II come una terra ricca di fede. La celebrazione di domenica è stata animata nel canto dai due cori che hanno abbracciato padre Jo’: quello di Cerreto e quello di Borgo Trevi, presente insieme a tanti altri parrocchiani, che hanno voluto accompagnare colui che li ha guidati finora. Altri nuovi ingressiMercoledì 29 settembre, Eggi ha salutato il nuovo parroco, mons. Giampiero Ceccarelli, che lascia il centro storico di Spoleto, dove era a capo della comunità dei SS. Domenico e Francesco, per mettersi alla guida di quello che è il suo paese d’origine. “Don Giampiero è uno di Eggi ma che in realtà non c’è mai stato, non l’ha mai vissuta questa frazione”, spiega Mario Castellani, accolito e ministro straordinario dell’eucarestia nonché noto eggiano. “Da un primo approccio – continua – ci è sembrato disponibile, costruttivo. È saggio, molto colto, esprime in maniera popolare”. Sabato 2 ottobre, novità anche a Morgnano, dove giungerà don Daniel Jancusko alle 16.30. Il paese conta circa 400 abitanti che arrivano a quasi 1.400 se si considerano le frazioni annesse di Uncinano, S. Croce e S. Silvestro. Nel territorio, inoltre, si trova una scuola elementare e una materna-nido. Sabato, alle 18, a Cesi sarà grande festa per don Riccardo Scarcelli che sarà accompagnato dall’Arcivescovo nella nuova comunità affidatagli, insieme a quella di Portaria, dove farà il suo ingresso la settimana successiva. La parrocchia di Cesi conta circa 1.600 persone e due sono le chiese in cui attualmente si celebrano le funzioni liturgiche: la parrocchiale S. Maria Assunta e S. Zenone. Inoltre, nella comunità è presente l’istituto femminile “Madre Francesca Peticca”, delle suore Missionarie del Calvario. Domenica 3 ottobre, alle 10.30, don Kamil Ragan entrerà nella parrocchia di Turrita. Ai piedi di Montefalco, la ringhiera dell’Umbria, don Camillo si prenderà cura delle nuove anime affidategli, dopo anni passati ai confini dell’archidiocesi, a Monteleone di Spoleto. La sera, alle 19.30, a Montebibico farà il suo ingresso da parroco mons. Eugenio Bartoli. Una comunità non molto grande dal punto di vista della popolazione, con circa 350 anime, ma vasta dal punto di vista territoriale. Comprende infatti, oltre il paese dove ha sede la parrocchia, le frazioni di Pompagnano, Pincano, Valdarena, Torrecola, Acquaiura e Acqualacastagna. Mercoledì 6 ottobre: ore 18, a Polino, don Mauro Lironi. Sabato 9 ottobre: ore 11.30, a Monteleone di Spoleto, don Saverio Saveri; ore 15, a Civita, don Artemio Bastianini; ore 17, a Portaria, don Riccardo Scarcelli; ore 21, a S. Sabino, don Claudio Vergini. Domenica 10 ottobre: ore 10, a Beroide, don Francesco Rossi; ore 11, a Trevi, don Oreste Baraffa e, alle 17, a Borgo Trevi; ore 16, a Castel S. Giovanni, don Fabrizio Maniezzo; ore 18, a S. Giacomo, don Ioan Cocianga. Il santuario del Bonilli diventa parrocchia“A cosa serve una parrocchia? Un luogo in cui la comunità si ritrova per ascoltare e vivere la Parola”. E ancora: “Il parroco non è al di sopra ma è un fratello che si pone al fianco, aiutando”. Sono parole dell’arcivescovo Boccardo che, domenica scorsa, ha presieduto la celebrazione durante la quale il santuario del Beato Pietro Bonilli è stato eretto a parrocchia, che raccoglie le comunità di Cannaiola, Picciche e S. Lorenzo di Trevi. Il presule, accolto di fronte alla chiesa da un vasto gruppo di bambini, ha così voluto specificare il significato di essere parrocchia. Un profondo significato riveste anche l’intitolazione al Bonilli, l’apostolo della famiglia e della carità: “Affidiamoci a don Pietro – ha invocato mons. Boccardo –, il prete pieno di coraggio, forza e volontà di seminare il bene”. Parroco è stato nominato don Sem Fioretti, già rettore del santuario, a cui il popolo è molto affezionato per la vicinanza sinora dimostrata.