Affreschi in adozione

ASSISI. Tanti i fedeli che hanno deciso di aderire alla campagna di restauri a Santa Maria Maggiore

Chi immaginava che la fantasiosa iniziativa ‘Adotta un affresco’, proposta dal parroco di Santa Maria Maggiore ad Assisi, don Giuseppe Biselli, fosse coronata da tanto successo? ‘Da quando è stata divulgata – dichiara lo stesso – ben sei pregiate opere sono state restaurate nel corso del 2007 dalla bravissima Manuela Elisei, e voglio citarle: Madonna con Bambino di Pace di Bartolo, sponsor del restauro il Burraco Club di Assisi tramite la signora Anna Elisei; Cristo nell’Orto degli olivi di ignoto pittore perugino della metà del XIV secolo, sponsor Enrico ed Emanuela Assunti; Angelo annunciante di ignoto pittore umbro dell’inizio del XV secolo, sponsor gli sposi Alessandro Valerio e Daniela Di Cosmo; Madonna con Bambino di Matteo da Gualdo, sponsor il Lions club di Assisi. E si giunge così, scavalcando il 2007, alle più recenti adozioni: il Vir Doloris attribuito a Matteo da Gualdo, sponsor del restauro Silvana Lanari e famiglia ed inoltre il Sant’Antonio abate di ignoto pittore della fine del XVI secolo, sponsor Carlo Alberto e Rita Berretti’. Due opere inaugurate il 5 gennaio scorso, vigilia dell’Epifania, con una cerimonia caratterizzata dalla relazione esplicativa del docente di storia dell’arte Elvio Lunghi e da un concerto che ha vantato una serie di esecutori: Lucia Paffi, Pedro Bomba, la Cappella musicale della cattedrale di San Rufino, Assisincanto Chorus, piccoli coristi Cappella di San Rufino, pueri cantores ‘Girolamo Diruta’, maestri don Giuseppe Biselli, Lucio Sambuco, Mauro Branda, con accompagnamento all’organo del maestro Felice Pericoli. Esaurienti le spiegazioni di Elvio Lunghi in merito alle due ultime opere citate. Il Vir Doloris ritrae la figura del Cristo morto; i due flagelli appesi ai bracci della croce suggeriscono un probabile collegamento con la fraternita di Disciplinati della chiesa di San Biagio, patrono dei cardatori di lana. Il Sant’Antonio va probabilmente identificato con un ex voto richiesto come propiziatorio per il viaggio da un pellegrino diretto a Santiago di Compostella. Sul significato dell’adozione del Vir Doloris così si è espressa Silvana Lanari: ‘L’adozione vuole rendere omaggio, tenendone viva la memoria, ai nostri genitori Renza e Dante, esempio di generosità e rettitudine. Ci ha permesso inoltre di contribuire al mantenimento del patrimonio artistico di Assisi’. Ha concluso la manifestazione con ispirate parole il vescovo diocesano mons. Domenico Sorrentino.

AUTORE: Francesco Frascarelli