Francesco e Chiara non nasceranno più ad Assisi? È probabile che la razionalizzazione della sanità regionale porti a questa conseguenza. Potrebbe apparire un fatto marginale, nella logica dei numeri, ma ha invece una funzione simbolica importante. I tagli alla sanità regionale impongono scelte drastiche, e uno dei costi individuati è quello dei punti di nascita. Si pensa soprattutto a quelli di Assisi e Narni-Amelia, ma anche ad un altro, al momento non identificato, entro il 2013. Si ragiona sui numeri e sulla distribuzione geografica. Se valesse solo il primo criterio, dovrebbero essere chiusi i punti nascita degli ospedali di Castiglione del Lago ed Orvieto, centri però considerati troppo lontani da altri ospedali. Pare più semplice pensare ad Assisi e Narni-Amelia, visto che a breve distanza sorgono rispettivamente gli ospedali di Perugia e Foligno e di Terni. La questione simbolica sostanziale – non ci saranno più un Francesco e una Chiara nati ad Assisi – non sembra scalfire più di tanto i ragionamenti dell’esecutivo regionale. Occorre tagliare, e non si può perdere tempo dietro alle spinte territoriali. C’è in ballo anche una questione politica: la Regione potrebbe tagliare un punto nascita ad Assisi, città governata da 15 anni dal centrodestra, il quale accusa la maggioranza di palazzo Donini di aver fatto di tutto per abbassare il livello della struttura assisana, per poi giustificare la scelta sulla base dei numeri. La verità può stare nel mezzo, però i numeri vanno anche esaminati attentamente. Sulla base dei numeri forniti dall’assessorato alla Sanità del 2010, si nota che, su 527 mamme residenti nella zona di Assisi, solo 237 hanno scelto l’ospedale più vicino e 290 sono andate altrove (in particolare 150 a Foligno, e 92 a Perugia). È vero che molto dipende dal rapporto che si instaura tra partoriente e ginecologo di riferimento, che lavora nelle varie strutture ospedaliere, però, probabilmente, il crollo delle nascite ad Assisi – in 8 anni si è praticamente dimezzato il numero dei nati – è dovuto al fatto che il primario di Ginecologica, passato da Assisi a Foligno, non sia stato sostituito, e che la struttura non venga più ritenuta adeguata. Non può essere una ragione plausibile nemmeno la particolare collocazione dell’ospedale di Assisi, non molto comodo da raggiungere, visto che era scelto da tante mamme. Se la situazione fosse stata più chiara qualche anno fa, Assisi avrebbe potuto porre la questione con più forza e con più tempo a disposizione, e ottenere qualche risultato.
Ad Assisi non nascerà più nessun Francesco?
A rischio il punto di nascita nella città del Poverello. Una situazione che è frutto di anni di scelte (politiche?) poco chiare
AUTORE:
E. Q.