Una battaglia iniziata qualche anno fa, subito dopo il varo del Patto per lo sviluppo. Ed ora vinta. Il 19 maggio scorso, l’Umbria ha formalizzato l’istituzione del suo primo polo industriale d’eccellenza. Il Polo meccatronico (Pomec), con sede a Città di Castello, riunisce aziende che sviluppano le tecnologie digitali avanzate, i cui settori di applicazione possono essere infiniti: fra i principali ci sono la robotica, l’automazione industriale e la softwaristica. Le imprese del Pomec sono punte d’eccellenza del tessuto economico produttivo dell’Umbria, tutte con spiccate doti di leadership: Ponti Engineering ‘ società consortile pubblico-privata a cui è affidata la governance del Pomec – Bimal, Bosch, Cmc, Comatec, Gbm, Solgenia, Lifetronic, Rampini, Teleunit, Tma e Zev. Condividono basi tecnologiche affini, spinta all’innovazione e all’esportazione. Il Pomec inizia la sua sfida con un capitale sociale di 200 mila euro. Le cariche sono state assegnate pochi giorni fa. Giuseppe Lucidi, 65 anni, ex direttore della Confapi perugina e attuale amministratore delegato della Ponti Engeneering, con un’esperienza maturata nelle multinazionali, è il primo presidente del Pomec. Venerdì 16 giugno prossimo (questa intervista è stata realizzata il 13 giugno, ndr), ha fissato la prima riunione operativa: quella in cui si individueranno i primi progetti comuni delle imprese aderenti al Pomec. Lucidi, cosa rappresenta il Pomec per l’Umbria? ‘Mi piace definire il Pomec una ‘piattaforma di opportunità’ per le aziende che vi partecipano, Università compresa. Il nostro polo meccatronico sarà luogo di continuo confronto, e quindi di stimolo, per le persone che lavorano nel settore della meccatronica: imprenditori, manager, ingegneri, tecnici. Abbiamo pensato il Pomec per essere un acceleratore e promotore di sviluppo delle aziende che vi partecipano. Come? Ad esempio, producendo nuovi brevetti’. Il polo d’eccellenza servirà a rinnovare la mentalità degli imprenditori umbri? ‘È uno dei nostri obbiettivi, visto che le imprese umbre investono poco in ricerca, poco in comunicazione e poco in innovazione; non è un caso se le nostre imprese non detengono brevetti, al contrario di quanto avviene sul mercato americano. Eppure sono queste ‘le chiavi’ per confrontarsi sul nuovo mercato globale. Il Pomec, quindi, supera la vecchia concezione di distretto industriale legato al territorio, per proporne una più molto evoluta: quella di distretto industriale ‘virtuale’, che è un’aggregazione strutturata di imprese ‘in forma aperta’. Ogni impresa del Pomec condividerà processi e obiettivi basilari, quali ricerca, formazione, strategie, finanza, marketing e comunicazione. E al Pomec potranno aggiungersi, in ogni momento, nuove aziende che condivideranno i suoi scopi e i suoi traguardi e il suo ‘stile”. Nel Pomec c’è anche la facoltà di Ingegneria di Perugia. Quale sarà, all’interno del polo industriale di eccellenza, il ruolo dell’Università? ‘L’Università sarà una delle ‘imprese’ del polo industriale di eccellenza. Dovrà sviluppare studi, ricerche, progetti realmente funzionali alla vita e alla crescita dell’attività del Pomec. Sarà un’Università ‘integrata’, con un ruolo decisivo. Finora l’Università è stata scollegata dal mondo delle imprese umbre: il risultato è stato che produceva solo studi teorici. Ma si è trattato di un grave errore culturale. Adesso, alle imprese partecipanti al Pomec serve un’università che collabori in maniera mirata, con mentalità ‘da impresa’, alla produzione di tutto il nuovo know how tecnologico che lo stesso Pomec sarà in grado di immettere sul mercato. E che sarà la nostra ricchezza’. La nascita del Pomec svilupperà un nuovo indotto benefico per l’economia dell’Umbria? ‘Sì, gradualmente. Ritengo che la presenza dei poli industriali, come il Pomec, sarà di stimolo e ‘di traino’ per la nostra economia regionale. Finora, per necessità, la maggior parte delle aziende del Pomec si sono sempre rivolte fuori regione per trovare ciò di cui avevano bisogno. Ad esempio, hanno quasi sempre reperito altrove quel personale specializzato di cui necessitavano. Pertanto, uno degli nostri primi obiettivi sarà proprio quello di creare competenze tecnico-manageriali interne al Pomec’.
Acceleratore di sviluppo
Economia. Nasce il Pomec, primo polo industriale d'eccellenza
AUTORE:
Paolo Giovannelli