Il 4 febbraio si è tenuto, nella sala parrocchiale di Selci, il primo di tre incontri tenuti da don Salvatore Luchetti, responsabile dell’Ufficio catechistico diocesano, con i catechisti della zona pastorale nord. Il secondo appuntamento si è svolto mercoledì scorso. L’ultimo appuntamento, tra quelli previsti, si svolgerà il 18 febbraio; tutti gli appuntamenti, voluti dai parroci della zona pastorale, riguardano la formazione dei catechisti delle parrocchie.La prima riunione si è aperta con la lettura di un passo dal Vangelo di Luca, l’incontro di Gesù con i discepoli di Emmaues, e tutta la serata è stata incentrata sulla figura del catechista e su quale sia il suo compito nella comunità ecclesiale. Partendo dal brano di Vangelo, il relatore ha iniziato a tratteggiare le caratteristiche e le capacità che deve avere ogni catechista, persona chiamata anzitutto ad affiancare il bambino e a ‘stargli accanto’ nei vari passaggi della vita. Questa particolare figura di educatore deve essere in grado di ascoltare le varie difficoltà di ogni persona che si trova davanti, prendendo esempio proprio da Gesù che – è raccontato nel brano di Vangelo – appena incontra i due viandanti di Emmaus, ascolta i loro racconti riguardanti i fatti accaduti a Gerusalemme con la morte e la risurrezione del Signore. Il catechista interviene soltanto dopo aver ascoltato e conosciuto il proprio auditorio, e a questo punto si fa carico di spiegare le Scritture e cerca lui stesso di avere Gesù come modello da emulare, quindi come unica figura di riferimento. Il catechista, chiamato da Gesù per mezzo di ogni sacerdote, si può considerare un piccolo profeta che parla a nome di Cristo e diventa un testimone di Gesù e del suo insegnamento. Ma questa scelta/chiamata – fa notare don Salvatore – comporta anche una responsabilità che viene affidata al catechista, il quale deve cercare di essere un esempio per i bambini che si trova davanti; deve avere capacità di dialogo, di interloquire con gli altri; deve collaborare con le varie figure presenti nella parrocchia; deve anche avere un buon senso critico. Rispettando gli altri, è libero di fare proposte ed esprimere le proprie idee, mantenendo sempre il dovuto equilibrio. L’incontro si è concluso con un breve dibattito, e qualche catechista è intervenuto raccontando la bellezza dello svolgere questo compito, ma anche condividendo alcune difficoltà del proprio ruolo che nascono, essenzialmente, da una fede non sempre profonda, o dalla necessità di rapportarsi con le famiglie dei bambini che frequentano il catechismo, spesso lontane dalla fede o dalla vita cristiana.
Accanto a chi cammina per le strade del Signore
Selci. Tre incontri dedicati alla formazione dei catechisti
AUTORE:
Francesco Orlandini