A Trevi lo spirito di Pompei

Straordinaria missione popolare incentrata sull'icona mariana proveniente da Pompei

La missione mariana del rosario a Trevi, con l’icona della beata Vergine del Rosario di Pompei, passerà alla storia come uno degli eventi più significativi della città. Dal 17 al 20 giugno moltissime persone – provenienti anche da altre parti dell’Umbria – sono salite pellegrine nel duomo di S. Emiliano per pregare dinanzi all’icona. Famiglie, giovani, anziani, bambini e malati hanno affidato alla Vergine di Pompei sogni e dolori, sacrifici di una vita vissuta, attese di un futuro di pace. Anche il mondo intellettuale e culturale di Trevi ha plaudito alla missione. Costante la vicinanze delle autorità civili, a partire dal sindaco Giuliano Nalli. ‘Non credevo in una così buona riuscita – commenta il priore di Trevi don Angelo Nizi. – Sono molto contento. Nella nostra città una cosa del genere non si era mai vista’. Le catechesi, le celebrazioni, gli incontri sono stati guidati da sacerdoti, suore e laici giunti da Pompei. La celebrazione eucaristica di sabato 20 giugno è stata presieduta dall’arcivescovo prelato di Pompei, mons. Carlo Liberati. La richiesta di avere a Trevi la Vergine del Rosario fu fatta nel 1993 dall’allora parroco mons. Tommaso Chianella. ‘Con trepidazione ti abbiamo atteso nella nostra valle spoletana’, ha detto don Nizi il giorno dell’arrivo della Vergine. ‘Sei qui a raccogliere i tuoi figli, ad incontrarci, a presentarci tuo Figlio che ci porge la corona del rosario. Sostienici, soccorici tu che sei sempre premurosa verso i tuoi figli’. I missionari hanno visitato le famiglie con anziani e infermi, il centro di riabilitazione motoria, la casa protetta per anziani, l’istituto psico-medico-pedagogico mons. Bonilli. ‘La Chiesa, con la venuta a Trevi dell’icona di Pompei, ci ha proposto una riflessione sui bisogni e le povertà che ci interpellano – afferma il sindaco Nalli. – Quello che abbiamo vissuto è stato un evento di grande valore e rilievo, che ci deve spingere a fare di più per la collettività. Alla Madonna chiedo pace e prosperità per le nostre famiglie, e che sempre più persone possano coinvolgersi per il risanamento della società’. La gente salita a Trevi nei quattro giorni di permanenza della Vergine, con fede e carità, ha deposto ai piedi di Maria le amarezze, le sofferenze, le lacrime, ma anche le gioie e le bellezze della vita. Lei, che è la madre più tenera tra tutte le madri, ha ascoltato le suppliche dei suoi figli e le ha portate al Figlio suo Gesù. Al termine della missione, il priore don Angelo Nizi ha compiuto l’atto di affidamento della città alla Madonna.

AUTORE: Francesco Carlini