Il mio curriculum inizia circa vent’anni fa: ero un’aspirante insegnante carica di entusiasmo e, dopo gli studi liceali, mi iscrissi all’Isef, concluso con 110 e lode. Iniziai ad insegnare come supplente temporanea di Educazione fisica, poi vinsi i concorsi per la scuola media e superiore, senza tuttavia ottenere il ruolo per scarsa disponibilità di posti. La situazione venne aggravata dai tagli alla spesa pubblica, nessuna nomina per non meno di 12 giorni di assenza del titolare; nonostante i titoli e il servizio accumulati, la mia posizione peggiorò per la soppressione delle vecchie graduatorie di Educazione fisica distinte in base al sesso. Toccai il fondo: rimasi due interminabili anni in attesa di chiamata. Nonostante tutto, la mia passione per l’insegnamento si rinforzò: conseguii il diploma magistrale da privatista, superai il concorso ottenendo ulteriormente l’idoneità per l’Inglese e venni temporaneamente assunta. Intanto crescevo tre figlie senza contare sull’aiuto di nessuno. Grazie alla specializzazione linguistica le porte si aprirono; negli ultimi tre anni ho lavorato ininterrottamente con serietà e tenacia, acquisendo ulteriori titoli, nonché il conferimento di un incarico annuale del Provveditore nell’anno scolastico ’99/2000. Ecco i vent’anni di sacrifici, false speranze, meriti non premiati. Tra leggi incomplete e situazioni contraddittorie anche quest’anno, pur avendo superato tre ennesimi concorsi, sono ancora precaria. Il mio precedente incarico non è confermato (circ. min. 30/8/2000) perché il posto è occupato da un’insegnante in attesa di assegnazione provvisoria e accettare altre supplenze significa perdere il diritto alla continuità didattica nel vecchio Circolo. Una domanda su cui riflettere: dopotutto sono ancora un’insegnante aspirante, sto forse inseguendo un’utopia?
Testimonianza
Dopo vent'anni di supplenze concorsi e precariato per lo Stato io chi sono?
AUTORE:
Brunella Ricciotti