Una giornata luminosa con un caldo sole in fronte, tutti insieme accalcati in ordine,in una piazza San Pietro colorata di giallo dai cappellini degli oltre 4500 pellegrini dell’arcidiocesi di Perugia – Città della Pieve. E poi ancora fazzoletti, tanta gioventù, alte grida di festa in risposta alla chiamata dello spiker ecclesiastico: tedeschi, francesi inglesi, polacchi, messicani, venezuelani, brasiliani, americani; un elenco di nazionalità e di lingue diverse e lontane. La pazienza del Papa, fermo e lucido, sempre pronto a cambiare registro. E poi l’elenco degli italiani, parrocchie, movimenti, scuole, del nord, di Macertata con il vescovo Claudio Giuliodori. Piazza gremitaUna lunga serie di presenze. Ma quando, verso la fine è stata chiamata la diocesi di Perugia Città della Pieve, con il suo arcivescovo Bassetti, è sembrato che non fosse un gruppo tra gli altri a rispondere ma l’intera piazza sommersa dai cappellini gialli e da un prolungato boato. Erano i 4500, forse 5000 in basilica alla Messa di Comastri. Insomma certamente tanti, più di quanto previsto e sperato. Ottanta pulman ognuno con i capogruppo, e con 84 preti e 13 diaconi, che hanno accompagnato e guidato i pellegrini e poi nel pomeriggio hanno concelebrato all’altare della Confessione della Basilica di San Pietro. Tornando alla piazza, oltre al segno della universalità della Chiesa cattolica, della sua vitalità e dell’unità della fede in comunione con Pietro, vi è stata la preghiera, la benedizione e soprattutto la meditazione di Benedetto XVI sul Salmo 109/110: ”Oracolo del Signore al mio Signore, siedi alla mia destra…”. La meditazione del Papa Il Papa parla del Messia, re e sacerdote, la figura centrale del Salmo messianico e che nelle parole di Benedetto XVI rappresenta un messaggio forte di speranza, perché egli vince tutti i suoi nemici, i nemici dell’uomo e ogni sorta di male. Un messaggio in controtendenza rispetto alla mentalità pessimista di una società soffocata dalla sensazione opprimente della presenza inevitabile del male. Pur essendo un salmo della Bibbia ebraica è evidente il suo significato messianico, secondo Benedetto XVI, e il riferimento a Cristo, non essendo possibile e plausibile applicare questo testo ad un quache re discedente di David. Solo a Cristo si può applicare la frase “dal seno dell’aurora io ti ho generato”. Il saluto di Benedetto XVI“Saluto i pellegrini di Perugia-Città della Pieve, qui convenuti numerosissimi con il loro arcivescovo Mons. Gualtiero Bassetti”. A queste parole del Papa un unico grande boato è salito, non da un gruppo, ma da tutta la piazza, tutti in piedi a rispondere al saluto di Benedetto XVI. “Cari amici, – ha aggiunto il Papa – vi incoraggio a rafforzare la vostra adesione al Vangelo per essere sempre disponibili e pronti a compiere la volontà del Signore, diventando in ogni ambiente strumenti del suo amore misericordioso”. Pellegrinaggio “storico” Per questi aspetti e per la partecipazione davvero eccezionale di fedeli possiamo definire ”storico” questo pellegrinaggio, secondo il vicario mons. Paolo Giulietti e soggiunge: “È un pellegrinaggio fortemente voluto dal nostro arcivescovo mons. Gualtiero Bassetti che dimostra quanto sia unita e viva la nostra Chiesa perugino-pievese che vuole camminare insieme accanto al suo pastore e lo dimostrano le varie e diverse realtà ecclesiali che vi hanno preso parte, ma anche del mondo del lavoro e i rappresentanti delle Istituzioni civili”. All’udienza, aggiunge il Vicario, c’era anche una folta rappresentanza di finanzieri con le loro famiglie del Comando regionale dell’Umbria con sede in Perugia. “È un giorno di festa e di speranza per tutta la nostra comunità diocesana”. Una lunga intensa giornataI pellegrini sono partiti alle 5 da Perugia. I primi ad arrivare intorno alle ore 8 in via della Conciliazione sono stati quelli delle parrocchie perugine di Santa Maria in Case Bruciate e di Sant’Andrea in Porta Santa Susanna, poi via via arrivano gli autobus delle altre parrocchie, circa un centinaio. Pian piano la piazza si riempie, inizia l’attesa sotto il sole di novembre finchè verso le 11 il Papa arriva e commenta il salmo. Alla fine il Padre nostro in latino, i saluti ai pellegrini ( e qui si è sentito il boato dei perugini) e, sul sagrato lo scambio di saluti con le delegazioni. L’invito al Papa: venga a PerugiaL’arcivescovo mons. Bassetti ha riferito delll’incontro con il Santo Padre, al quale erano presenti i suoi predecessori il cardinale Ennio Antonelli e mons. Giuseppe Chiaretti. “Il Santo Padre – ha commentato Bassetti – si è mostrato disponibile ad accogliere l’invito a visitare la nostra Perugia” rivoltogli anche dal sindaco Wladimiro Boccali, dall’assessore provinciale Donatella Porzi, dalla Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e dal Rettore dell’Università degli Studi Francesco Bistoni, il quale insieme al prorettore Antonio Pieretti e a Maurizio Oliviero presidente dell’ Adisu, ha ricordato al Papa l’esistenza del Centro di studi e documentazioni sulle radici cristiane dell’Europa, con sede in Assisi, istituito dall’Università degli studi di Perugia. Salutando il vescovo e le persone più vicine Papa Benedetto ha detto “Perugia è una città bellissima e la ricordo con piacere”.Istituzioni e Chiesa insieme per il bene comuneSalutando i rappresentanti delle istituzioni locali, della cultura, degli imprenditori e alcuni sindaci, che hanno preso parte al pellegrinaggio, al termine dell’udienza, Mons. Bassetti ha sottolineato l’importanza di questo evento che li ha visti tutti insieme a conferma della volontà di operare uniti per il bene comune, di essere insieme nei momenti importanti, ricordando loro che “la vocazione di Perugia, una città a dimensione d’uomo, è unica in cui ognuno è chiamato a fare la sua parte”. Citando La Pira ha detto che una città è come una persona collettiva con i suoi caratteri, la sua storia e la sua fisionomia e così è Perugia, che va vista e vissuta nella perfetta concordia e coesione e di ciò il pellegrinaggio è stato un segno e una conferma. Ha ringraziato tutti passando in rassegna le singole categorie di persone presenti e rilevando come la Chiesa di ciò è promotrice senza interessi particolari, ma solo per amore alla città e ai suoi abitanti. LA MESSA IN SAN PIETRO . Una Chiesa unita attorno al proprio PastoreIl tema dell’unità della Chiesa locale accanto al proprio pastore è stato al centro dell’omelia del cardinale Angelo Comastri, arciprete della Basilica di San Pietro e vicario di Sua Santità per la Città del Vaticano durante la grande concelebrazione svolta nella Basilica di S.Pietro in Vaticano all’altare della Confessione. Anche qui la moltitudine di fedeli perugini non è passata inosservata nel momento del passaggio silenzioso dinanzi alla tomba del beato Giovanni Paolo II, dove per alcuni istanti ognuno ha potuto pregare. Alla S. Messa mons. Bassetti – concelebrante mons. Chiaretti – nel saluto d’inizio ha ricordato la tradizione dell pellegrinaggio alla sede di Pietro: “Vedere Pietro era l’anelito dei pellegrini che, anche nei tempi passati raggiungevano Roma dalle più remote contrade del mondo. “Vedere Pietro” nella persona di Benedetto XVI, è stato anche il nostro desiderio”. ”Quando due mesi fa – ha aggiunto – abbiamo cominciato ad organizzare il pellegrinaggio, non avrei mai immaginato di trovare nelle parrocchie, nei gruppi, nei movimenti, nelle associazioni, ma anche nei singoli fedeli, nelle famiglie, nelle autorità civili, nelle aziende, nelle associazioni dei lavoratori, tanto entusiasmo e disponibilità ad affrontare anche qualche sacrificio”. Il card. Angelo Comastri, nella sua omelia, ha esortato i fedeli perugini a portare a casa dal pellegrinaggio “il messaggio di essere uniti accanto al vostro vescovo, ai vostri parroci. L’unità del popolo di Dio è nella carità che fortifica tutta la nostra Chiesa”. Fedeli, parroci, istituzioni e pellegrini con doniAl pellegrinaggio vi hanno aderito un centinaio di parrocchie guidate dai rispettivi parroci e sacerdoti con diaconi e seminaristi diocesani, singoli fedeli e famiglie, gruppi e movimenti ecclesiali, autorità civili, aziende e associazioni dei lavoratori. Alcuni nomi: l’UNITALSI, il Centro Volontari della Sofferenza (CVS), l’Associazione Perugina di Volontariato (APV) e le Misericordie, con numerosi malati. Per tutti cappellino giallo, foulard arancione e borsa del pellegrino con il libro delle preghiere e dei canti. Suonano in piazza alcuni giovani del Conservatorio musicale statale “Morlacchi” di Perugia: Ilaria Ronchi, Azusa Onishi, Michele Marco Rossi, Michela Senzacqua e Massimo Berni, preparati dalla prof.ssa Annalisa Martella e guidati dal direttore del Conservatorio, il maestro Stefano Bracci. I doni dei perugini al Papa…L’Archidiocesi ha consegnato una somma in denaro, raccolta con una sottoscrizione in tutte le parrocchie per la Carità del Papa. Il Comune di Perugia ha donato una stola ricamata secondo l’antica tradizione umbra. La Nestlé-Perugina, presente un gruppo di lavoratori l’amministratore delegato, ha offerto un’elegante confezione di “Baci” e una tavola di cioccolato con su inciso lo stemma papale. La Grifo Latte ha donato un cesto di prodotti caseari e cinquecento litri di latte destinati alla Casa di accoglienza “Dono di Maria” gestita all’interno delle mura del Vaticano dalle suore di Madre Teresa di Calcutta. Il Comune di Deruta donerà un piatto in ceramica finemente decorato. Le istituzioniPer la Regione hanno partecipato: Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria e Franco Tomassoni, assessore regionale; per la Provincia di Perugia Donatella Porzi assessore; per il Comune di Perugia, il sindaco Wladimiro Boccali, l’assessore Ilio Liberati e i dirigenti Luciana Lucarelli e Silvio Cipriani. Rappresentati anche i Comuni dell’Archidiocesi con i sindaci Riccardo Manganello di Città della Pieve, Marcello Nasini di Torgiano, Alvaro Verbena di Deruta e Massimo Alunni Proietti di Magione. Per l’Università degli Studi di Perugia hanno partecipato il magnifico rettore Francesco Bistoni e i professori Antonio Pieretti e Maurizio Oliviero. Aziende e lavoratoriHanno partecipato i dirigenti della Nestlé-Perugia rappresentata dal direttore generale dott. Leo Wencel, dal dott. Gianluigi Toia e dal dott. Alessio Miliani e da più di cento operai; la cooperativa Grifo Latte con il presidente Carlo Catanossi, alcuni dirigenti e da decine di operai e collaboratori. Presenti anche operai di diverse aziende perugine, tra di esse la Margaritelli-Listone Giordano e le ACLI. Ha partecipato anche un folto gruppo di finanzieri con le loro famiglie (circa 300 persone) del Comando regionale della Guardia di Finanza dell’Umbria con sede in Perugia, guidato dal loro comandante, il generale Fabrizio Cuneo. Organizzazione ok! La complessa macchina organizzativa del pellegrinaggio è stata affidata al lavoro volontario di una dozzina di collaboratori della Curia arcivescovile, dell’Istituto diocesano per il sostentamento del Clero (Idsc) e della cooperativa “Archivia et securitas”, coordinati dal vicario generale mons. Paolo Giulietti e dal dott. Vincenzo Cappannini, direttore dell’Idsc.