Gesù, maestro che ci insegna a vivere in relazione tra noi

I contenuti della lettera pastorale 2011-2012 del vescovo mons. Mario Ceccobelli

Educhiamoci alle relazioni alla scuola di Gesù: è questo il titolo della lettera pastorale 2001-12 del vescovo mons. Mario Ceccobelli, documento molto articolato, ricco di spunti, di indicazioni, di consigli per crescere sempre più come “presbiterio” e “comunità parrocchiale”. Ricorda che Dio, quando “ha voluto parlare in modo più diretto agli uomini, dopo aver comunicato con loro attraverso i profeti, ha mandato il Figlio suo Gesù”, il “primo globalizzatore con il suo progetto di unità spirituale (certo non di uniformità) tra gli uomini e tra questi e Dio, per camminare verso il Regno”. Spiega Ceccobelli: “Propongo a tutti i fedeli, ma in particolare ai presbiteri, ai diaconi, ai religiosi, alle religiose e a tutti coloro che svolgono un servizio nella comunità, di andare a scuola da Gesù, maestro nella relazione educativa, a cominciare da quella fondamentale, ossia dal rapporto interpersonale tra uno e pochi o anche soltanto tra uno e uno… Gesù non è solo un personaggio famoso della storia, ma è persona vivente con la quale si possono instaurare rapporti, specialmente con la forma privilegiata della preghiera”. Nella sua “pedagogia è sempre presente la dimensione della cordialità, dell’amicizia, dell’amore”. Inevitabile la conseguenza: “Anche coloro che agiscono in suo nome devono saper vivere, con le persone che incontrano, questi stessi atteggiamenti di ‘vita buona’, altrimenti le relazioni sono minate all’origine”. Alla scuola di GesùCeccobelli raccomanda ad ogni membro della “nostra Chiesa” a prendere in mano il Vangelo e ad assumere l’atteggiamento di Maria di Betania che dimentica tutto, attratta dalla parola di Gesù, sempre pronto a rapportarsi con gli altri adeguandosi alle loro situazioni e alla loro psicologia, non viceversa. La qualità e lo stile delle relazioni all’interno del presbiterioL’episodio della lavanda dei piedi, che solo Giovanni racconta, ha una carica educativa straordinaria; c’è tutta la novità del Regno che Egli è venuto a radicare sulla terra. Le gerarchie umane sono invertite, chi è chiamato ad esercitare l’autorità è invitato a farsi servo sull’esempio del Maestro. “È uno stile che io innanzitutto tengo presente davanti ai miei occhi – scrive il presule – e vi chiedo di perdonarmi per quando non riesco ad essere coerente. Incoraggio ogni parroco, ogni presbitero, ogni diacono, ogni superiore di comunità religiosa a seguire il Maestro nell’esercizio del suo ministero”. Come figli di Dio Padre e fratelli fra di noiInvito anche i fedeli delle comunità parrocchiali, tutti noi, ad imparare come si intesse la relazione con Dio imitando quella di Gesù con il Padre. Gli evangelisti ci rivelano questo speciale rapporto presentandoci Gesù unito al Padre per mezzo della preghiera. Dopo aver osservato che “se Dio è il Padre di tutti gli uomini e il creatore del cielo e della terra, anche le relazioni tra le sue creature assumono le caratteristiche della familiarità”, raccomanda di vivere da fratelli” superando “ anche le barriere di divisione per razza, nazionalità, appartenenze varie”.  ConclusioniSono ispirate come al solito alla concretezza ed ai consigli. “ In questo anno pastorale esorto i parroci e tutte le comunità parrocchiali a istituire, dove ancora non esiste, il gruppo liturgico, che promuova la lectio settimanale sulle letture della domenica, già raccomandata nella lettera dello scorso anno. Sarà questa la scuola delle relazioni di cui Gesù è il maestro, aiuterà ogni partecipante a sentirsi protagonista del rito e si farà anche carico del decoro degli spazi e delle vesti corrispondenti alle esigenze liturgiche. Ai parroci e alle comunità parrocchiali rinnovo l’invito a continuare o a stabilire una giornata di adorazione eucaristica almeno ogni mese”.

AUTORE: G. B.