Il futuro dell’Università

L’università a Terni resterà: è un fatto irreversibile. Resta da stabilire in che forma e in che modo

Il futuro dell’Università a Terni ha acceso il dibattito cittadino in questa calda estate. Mai confronto serio e responsabile si è svolto in tempo opportuno quale quello organizzato dall’associazione culturale “Per Terni città universitaria” su un tema di bruciante attualità: “Il futuro dell’università in Umbria – l’università possibile a Terni alla luce della riforma Gelmini”. In apertura il saluto del presidente dell’associazione prof. Adolfo Puxeddu e l’introduzione al tema del segretario generale dell’associazione dott. Ciano Ricci Feliziani; hanno partecipato al confronto, sotto la regia del coordinatore Dante Ciliani de “il Messaggero”, il prorettore del polo scientifico didattico di Terni prof. Pietro Burrascano, il rettore dell’Università di Perugia prof. Francesco Bistoni, il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e l’on. Walter Tocci della commissione Cultura e scienze della Camera dei deputati. Dal confronto è emerso che l’università a Terni resterà, è un fatto irreversibile. In che forma e modo è da stabilire, alla luce della riforma del ministro Gelmini e della riduzione delle risorse economiche. Il Polo di Terni ha conseguito risultati importanti e significativi: ben due centri di eccellenza nel campo biomedico e dell’ingegneria spaziale ed un buon numero di studenti. La riduzione da 6 facoltà, com’era all’inizio, a solo 3 non danneggia, anzi ne esalta specificità e potenzialità. Le facoltà che rimangono sono Ingegneria, Economia e Medicina, quest’ultima con sede nuova appositamente costruita. Non si chiameranno più così perché la riforma Gelmini prevede Dipartimenti. Per Terni se ne chiedono almeno 2. È vero che la ricerca è sempre più il “cuore” della futura università, come sostiene il Rettore, ma la didattica è pur essa importante. Centri di eccellenza per la ricerca sì, ma Dipartimenti per la didattica anche: questa è la domanda che da Terni parte e che per giustizia deve essere accolta. Entro la fine del mese di luglio l’Università dovrà presentare il suo piano e le istituzioni ternane in questi ultimi giorni dovranno essere molto vigilanti e la Regione dovrà sostenere le proposte ternane. Come frutto del confronto e per rendere edotta l’opinione pubblica, per interessare e coinvolgere la cittadinanza l’associazione “Per Terni città universitaria” ha emesso e pubblicato in proposito una sintesi del confronto stesso che nel contempo è un appello.

AUTORE: Nicola Molè