Restaurata chiesa di S. Nicola del ’500

A Poggio di Otricoli i lavori hanno interessato la facciata e il campanile

Dopo lunghi lavori di restauro si sono conclusi gli interventi per il recupero della facciata e del campanile della chiesa di San Nicola a Poggio di Otricoli che sono stati inaugurati nei giorni scorsi alla presenza delle autorità locali con una solenne celebrazione. La chiesa di San Nicola si trova al centro del paese e risale al XVI secolo, con un ampliamento tardo quattrocentesco del preesistente edificio, forse orientato in direzione trasversale rispetto all’odierna costruzione. La facciata restaurata ha un portale in pietra a tutto sesto, ornato nella chiave di volta dal monogramma cristologico “di san Bernardino” e sovrastato da un piccolo bassorilievo, ad evidenza inserito in un momento successivo alla realizzazione della facciata e dello stesso portale, raffigurante il santo patrono, in abiti vescovili, all’interno di una cornice triloba. L’interno della chiesa è costituito da un’aula rettangolare scandita da due campate, voltate a crociera e alternativamente impostate su paraste laterali e capitelli angolari, e separata mediante un arcone dal vano presbiteriale, sollevato di tre gradini rispetto al piano della navata. L’ absidiola di sinistra, oggi del tutto priva dell’ originaria decorazione ad affresco, ospita, invece, una moderna statua lignea raffigurante l’Immacolata Concezione. Nella seconda cappella a destra è stato rinvenuto un vero e proprio palinsesto pittorico, con tre strati di affreschi, sull’ultimo livello di intonaco compare l’affresco con la Madonna in gloria col Bambino e angeli in preghiera , discretamente conservato. La committenza locale, scaturita nell’ ambito di un clima di profonda devozione, testimoniato dalla presenza in San Nicola di diverse confraternite intitolate alla Vergine. L’affresco è opera di un discreto pittore locale identificabile in Pancrazio Iacovetti da Calvi dell’Umbria, attivo a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta del XV secolo fino a tutto il primo decennio del XVI, sulla base di stringenti confronti istituibili con le opere certe dell’artista “calvese”. Il maggiore interesse offerto dalla chiesa di San Nicola risiede nella monumentale macchina lignea sull’altare maggiore, con la tela raffigurante la Madonna col Bambino e i santi Nicola da Bari, Vittore, Carlo Borromeo e Macario abate, attribuibile con buona sicurezza al pittore Calisto Calisti.