Stop lavoro nero

ECONOMIA. Una piaga che colpisce vari settori professionali

Anche in Umbria il lavoro nero è una vera e propria piaga sociale. Lo dimostra l’azione della Direzione provinciale del lavoro di Perugia e dei carabinieri per contrastare sul territorio i fenomeni dell’illegalità, del lavoro nero e dello scarso livello di prevenzione infortuni che interessano il territorio della provincia. Diversi sono i settori interessati dai controlli, ma anche dalle sanzioni per il mancato rispetto delle regole: edilizia, centri estetici, distribuzione carburante, officine meccaniche, pubblici esercizi, ambulanti-mercato. Tanto per citare alcuni dati, nell’edilizia sono state controllate 74 ditte (di cui 15 cantieri) e sono state elevate 13 maxi-sanzioni per lavoro nero, 6 sospensioni dell’attività in quanto i lavoratori in nero erano superiori al 20% della forza lavoro, ed inoltre sono state comminate 21 prescrizioni per violazione delle norme sulla salute e sicurezza dei lavoratori; mentre nei centri estetici, su 11 ditte, ci sono state 2 maxi-sanzioni per lavoro nero e una sospensione dell’attività in quanto i lavoratori in nero erano superiori al 20% della forza lavoro. Tutte le ditte sospese hanno ripreso poi a svolgere le proprie attività dopo aver dimostrato che i dipendenti erano stati regolarmente assunti e dopo aver pagato la somma iniziale di 1.500 euro, oltre alla sanzione per ogni singolo lavoratore non regolarmente assunto. Da rilevare quanto avvenuto recentemente in un cantiere edile a Cannara, dove gli ispettori del lavoro hanno verificato la posizione di tre lavoratori in nero ed inoltre molteplici e rilevanti irregolarità. A seguito di queste inadempienze sono intervenuti i carabinieri della locale stazione, e tre persone sono state denunciate a piede libero, mentre è stata sequestrata l’area del cantiere. Sono stati compiuti controlli anche nella zona del lago Trasimeno nel settore turistico-alberghiero: sono state ispezionate 61 aziende di cui 10 risultate irregolari, intervistati 137 lavoratori, sette dei quali risultati irregolari e cinque in nero. Inoltre sono state disposte tre sospensioni dell’attività imprenditoriale in quanto i lavoratori in nero rinvenuti erano superiori al 20% della forza lavoro. Inoltre è stata applicata la maxi-sanzione per lavoratori in nero per un totale di oltre 7.000 euro, oltre ai recuperi contributivi che verranno quantificati dagli istituti previdenziali. Il fenomeno del lavoro nero è quindi ben presente nel nostro territorio e rende difficile la vita di tanti lavoratori che, spesso, sono costretti ad accettare condizioni-capestro.

AUTORE: E. Q.