Prima “appaltopoli”, poi “sanitopoli” ed ora il “caso Brega”, dal nome del presidente del Consiglio regionale Eros Brega indagato a Terni per peculato e concussione. Che cosa succede nei palazzi del potere in Umbria? Nel mondo politico c’è grande fibrillazione per qualche poltrona da ridistribuire senza alterare gli equilibri tra partiti, correnti e territori. Tra la gente invece c’è sostanziale indifferenza e rassegnazione. L’Umbria non è forse in Italia? Ed in Italia indagini di questo tipo sono diventate un fatto normale. “Appaltopoli”: 43 indagati tra funzionari pubblici ed imprenditori di società soprattutto specializzate nelle manutenzioni stradali. L’accusa è quella di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e turbativa d’asta. Le aste erano per lavori della Provincia di Perugia; attorno ad esse si sarebbe costituita una sorta di “cricca” – per usare un termine attuale – per assegnarli in modo non trasparente. Ma è roba vecchia, digerita, perché i fatti si riferiscono a qualche anno fa, quando c’era ancora la giunta Cozzari. Una vicenda dimenticata, della quale si sono perse le tracce nelle aule di giustizia dopo la risonanza mediatica iniziale. La giustizia farà il suo corso, ma i tempi sono quelli che sono, solitamente una decina di anni per i tre gradi di processo, per arrivare ad un verdetto definitivo. Salvo prescrizioni ed eventuali amnistie. Nel frattempo qualche innocente avrà ingiustamente pagato nel processo mediatico, il solo che conta per l’opinione pubblica, ed il velo dell’oblio cancellerà i nomi dei colpevoli veri, quelli dichiarati tali nelle aule di giustizia. Ed i soldi spariti per chiudere i buchi nelle strade? La Corte dei conti e la giustizia amministrativa si metteranno in moto contro questi colpevoli, ma, tra ricorsi ed appelli, quando si arriverà a provvedimenti esecutivi ci sarà ancora qualcuno in grado di risarcire il danno, cioè i soldi dei cittadini sprecati? “Sanitopoli”: è un’indagine della magistratura perugina più recente, con responsabilità penali tutte ancora da accertare. Alcuni dei nomi degli indagati sono di primo piano. L’ultimo in ordine di tempo del quale si è avuta notizia è quello della ex presidente della Regione Maria Rita Lorenzetti. L’ipotesi di reato a lei contestata è abuso in atti di ufficio e falsità ideologica. Così come al suo ex assessore alla Sanità Maurizio Rosi. Tra gli indagati ci sono anche l’ex capo di Gabinetto della governatrice Sandra Santoni, il consigliere regionale del Pd Luca Barberini ed il sindaco di Foligno Nando Mismetti. Tutti si proclamano innocenti ed esprimono piena fiducia sull’operato della magistratura. Aspettiamo quindi che si accertino le eventuali responsabilità penali, cosa che avverrà con i soliti tempi della giustizia italiana, che non è più tale almeno per i cittadini normali. Una cosa però appare certa: qualche posto da infermiere o impiegato, qualche promozione all’interno delle Asl o nomina di primari è avvenuta non solo per meriti ma soprattutto per fedeltà politica. Forse non sono stati commessi reati, ma è la dimostrazione di un sistema che penalizza chi “non ha santi in paradiso”. Un sistema, quello della Sanità umbra, che comunque – va riconosciuto – per qualità delle prestazioni in relazione ai costi sostenuti non sfigura a livello nazionale. Ultimo in ordine di tempo è scoppiato il “caso Brega”. L’attuale presidente del Consiglio regionale è indagato dalla magistratura di Terni per peculato e concussione. L’inchiesta riguarda l’uso di contributi pubblici e di sponsor nella organizzazione degli Eventi valentiniani. Brega dal 1999 al 2005 è stato assessore agli eventi del Comune di Terni e dal 2003 al 2008 presidente dell’associazione che organizza le manifestazioni per la festa di san Valentino. L’accusa di peculato riguarda un contributo di 222.000 euro di Sviluppumbria per gli Eventi valentiniani, somma della quale si sono perse le tracce contabili. L’accusa di concussione riguarda un’altra vicenda: durante una sua visita istituzionale nel carcere di Terni, il Presidente del Consiglio regionale avrebbe preteso di incontrare un detenuto illustre, l’ex direttore della Confcommercio di Terni Leandro Porcacchia, arrestato nei giorni precedenti con l’accusa di avere chiesto una tangente di 100.000 euro ad un ristoratore ternano. Insomma, un’altra brutta storia che a questo punto si intreccia con quella dei soldi dell’ente regionale Sviluppumbria ufficialmente scomparsi. Brega, che si proclama innocente, ha detto di essere pronto a dimettersi se questa inchiesta dovesse rischiare di compromettere il suo ruolo di presidente dell’assemblea regionale. L’opposizione gli chiede di farlo immediatamente. I partiti di maggioranza replicano alla opposizione che anche il presidente Silvio Berlusconi è plurindagato. La gente, distratta, non si appassiona a queste dispute. Ci sono le bollette da pagare… e la busta paga arriverà anche nel prossimo mese?
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Appaltopoli, sanitopoli e adesso anche il “caso Brega”: che succede nei palazzi della politica in Umbria?
AUTORE:
Enzo Ferrini