Vescovi e popolo, un’anima sola

Celebrazioni di chiusura dell’Anno giubilare ubaldiano

Gubbio e la diocesi hanno celebrato con la consueta solennità la festa di sant’Ubaldo, che ha coinciso anche con la conclusione dell’850° anniversario della morte del Patrono, introdotto come sempre da una festa dei Ceri resa ancora più affascinante e coinvolgente dalle avverse condizioni atmosferiche che hanno sottolineato l’autenticità dei valori che esprime. In cattedrale si è svolto il pontificale presieduto dall’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, mons. Gualtiero Bassetti, celebrato insieme al vescovo mons. Mario Ceccobelli ed all’emerito mons. Pietro Bottaccioli, che nel pomeriggio ha officiato la messa pomeridiana nella basilica di Sant’Ubaldo, al centro di un autentico pellegrinaggio. Importanti e significative le omelie pronunciate nelle due circostanze. Mons. Bassetti, salutato e ringraziato all’inizio da mons. Ceccobelli, ha riepilogato la figura e l’opera di sant’Ubaldo dalla quale ha preso spunto per ricordare che “vescovo e popolo devono avere un cuor solo e un’anima sola, come tra padre e figli”. Ancor oggi i vescovi hanno “il dovere di esporre la dottrina cristiana in modo consono alle necessità del tempo in cui viviamo: in un modo, cioè, che risponda alle difficoltà ed ai problemi dai quali sono assillati ed angustiati gli uomini d’oggi”. Mons. Bassetti ha accennato “ad alcuni che riguardano la nostra regione: la disoccupazione, sopratutto giovanile, molto alta; la diffusione della droga, la situazione talvolta angosciante delle famiglie che si dividono, soprattutto quando ci sono bambini”. Ha concluso augurando, nel vivo ricordo di Ubaldo, “a questa comunità cristiana di saper accogliere con disponibilità l’insegnamento evangelico, professando con sempre rinnovato slancio la fede, quella fede che il santo vescovo le ha consegnato” ed a quella civile “di vivere sempre nella concordia e nella giustizia, nella fedeltà alle radici cristiane, che hanno fatto nascere e sviluppare una civiltà e un ordine sociale grazie al quale la giustizia e la solidarietà sono considerate un dovere per tutti”. Nell’omelia pronunciata nella basilica di Sant’Ubaldo l’emerito Bottaccioli, nel 22° anniversario della sua consacrazione episcopale, ha riepilogato le tappe più significative dell’anno giubilare ubaldiano, che hanno avuto momenti forti nella ostensione del corpo del Protettore e nella udienza concessa da Papa Benedetto XVI per la benedizione delle nuove statue dei Ceri. Ha concluso chiedendo preghiere per le vocazioni e l’intercessione di sant’Ubaldo “perché non vengano a mancare santi preti per la nostra Chiesa eugubina”.

AUTORE: Giampiero Bedini