Veramente non si capisce “che c’azzecca” (direbbe Di Pietro) la “famiglia unipersonale”, quindi anche il single che a vent’anni ha la fortuna di vivere da solo, con i beneficiari delle misure previste dalla legge regionale sulla famiglia, la numero 13 del 2010. Per la verità nella Legge all’articolo 1 è scritto che “La Regione Umbria valorizza il nucleo familiare formato da persone unite da vincoli di coniugio, parentela e affinità, promuove e sostiene la funzione genitoriale”. Insomma, la legge approvata appena prima di andare alle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale, pur non corrispondendo alla proposta di legge di iniziativa popolare per la quale il Forum regionale delle famiglie aveva raccolto migliaia di firme, si presentava comunque come un primo riconoscimento del valore sociale della famiglia, tanto da destinarvi 3 milioni di euro per il 2010. Fondi non spesi, mancando il regolamento attuativo. Dopo reiterate richieste il Forum delle famiglie ha ottenuto che si procedesse alla sua adozione ma ha avuto l’amara sorpresa di vedere disattese tutte le osservazioni portate al testo, e tra queste la richiesta, condivisa da Adiconsum, di escludere dai beneficiari la “famiglia unipersonale” facendo chiara distinzione tra interventi di tipo sociale e sostegni per l’istituto familiare. Martedì la terza Commissione consiliare di Palazzo Cesaroni ha approvato con cinque voti favorevoli (Pd, Prc-Fds, Idv, Socialisti), quattro contrari (Pdl, Udc, Lega nord, Fli) e un astenuto Smacchi (Pd), il testo di regolamento per l’erogazione di benefici a favore delle famiglie vulnerabili, predisposto dalla Giunta. Decisivo è stato il voto del presidente (che vale doppio) per respingere la proposta di Smacchi (Pd) che chiedeva di sostituire il termine ‘famiglia unipersonale’ con una definizione che si riferisse al solo stato di separazione o di decesso di uno dei due coniugi. Bocciate anche la proposta di Fli che andava nella stessa direzione, quella della Lega Nord di inserire il limite di residenza in Umbria da almeno cinque anni e quella del Pdl di introdurre il ‘fattore famiglia’ per l’assegnazione dei benefici. “Siamo esterrefatti, ci avevano detto che si volevano tutelare le vedove: avevamo dunque proposto una mediazione per sostituire alle ‘famiglie unipersonali’ le ben più concrete ‘persone in stato di vedovanza e i separati’, ma la mediazione è stata sdegnosamente rigettata. La verità allora è un’altra, – ha commentato il presidente del Forum regionale delle famiglie Simone Pillon, – e cioè che con il grimaldello del regolamento si vuole in realtà assestare un colpo alla famiglia definendo tale anche un single. Questo a tacere della nostra proposta di un fisco regionale a misura di famiglia”. Le istituzioni, secondo il Forum, “hanno il dovere di continuare il dialogo anche con chi la pensa diversamente. Speriamo di poter trovare in extremis una composizione”.
Aiuti alla famiglia, ma quale?
Regione. Varato il Regolamento attuativo della Legge sulla famiglia. Benefici a favore delle “famiglie vulnerabili”... inclusi i single. Reazione del Forum delle famiglie
AUTORE:
Maria Rita Valli