Come cambia la scuola

Conferenza regionale “Per la costruzione di un sistema scolastico regionale innovativo”

Martedì 5 aprile, presso il Centro congressi hotel Giò, si è tenuta la Conferenza regionale dal tema “Per la costruzione di un sistema scolastico regionale innovativo e competitivo”. Dalle parole della vice presidente della Regione e assessore a Welfare e istruzione Carla Casciari, si ricava il senso di questa assemblea: “condividere – con istituzioni operatori e territorio – la responsabilità della costruzione di un sistema scolastico volto a migliorare l’offerta formativa ed educativa regionale”. In un orizzonte di programmazione triennale, i diversi protagonisti dell’impresa educativa sono stati interpellati avendo al centro il sistema scolastico, l’istituzione scuola. L’apertura dei lavori affidata al direttore Salute, coesione sociale e società della conoscenza, Emilio Duca, e al coordinatore ambito Conoscenza e welfare, Anna Lisa Doria, ha dato modo di mettere a fuoco la particolarità del momento cruciale che le nostre società affrontano e l’urgenza che l’intera società metta a tema il patrimonio condiviso delle buone pratiche in atto e degli obiettivi fin qui chiariti a livello europeo e nazionale. L’intervento del direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Maria Letizia Melina, ha aperto la prima sessione dei lavori della giornata. Anche da questo intervento è risultata una intensa fase di pianificazione che riguarda in questo momento il mondo della scuola, infatti siamo all’indomani della diramazione del Piano programmatico. Sottolineando come la scuola sia sempre un luogo di cambiamento e che intercetta il cambiamento, Melina ha ribadito chiaramente la mission dell’istituzione scolastica: “Educare ad una visone matura della vita”. Una solida formazione di base, opportuni strumenti didattici, una vera attenzione alle caratteristiche delle persone – ha osservato il Direttore – saranno elementi indispensabili per il raggiungimento dei fini del sistema scolastico. Il presidente Anci dell’Umbria, nonché primo cittadino di Perugia, Wladimiro Boccali, nel suo intervento ha fatto emergere protagonisti e situazioni che interpellano cittadini e amministratori. Protagonisti sono dunque la famiglia, e il suo bisogno di gestione sapiente del tempo, come anche il settore del privato sociale con le risorse che ancora potrà esprimere. Ma è dal versante dell’osservazione quotidiana degli eventi del mondo giovanile che Boccali raccoglie e rilancia una domanda che possiamo chiamare “domanda di senso”, per ricordare che i nostri giovani hanno bisogno di risposte sul piano dell’assetto dei valori condivisi. Con l’intervento di Casciari si è conclusa la sezioni degli interventi istituzionali. L’Assessore ha fornito dati molto utili alla conoscenza oggettiva della realtà scolastica regionale è ha rivendicato la metodologia che il Convegno voleva inaugurare, quella di un confronto sistematico nella modalità del laboratorio. Rimandando ad un altro momento l’illustrazione del ricco contributo della seconda sessione della mattinata, che ha visto significativi interventi tecnici di esperti e specialisti, concludo facendo cenno proprio a questa novità dei laboratori. Sono state evidenziate quattro fondamentali tematiche educative: istruzione e formazione professionale; il diritto allo studio; integrazione e disagio; orientamento: scuola, giovani, lavoro. Ciò che ho potuto notare partecipando al terzo gruppo è la conferma di qualcosa che la conferenza ha opportunamente intercettato. Si tratta del protagonismo della società: molti genitori, e genitori associati, alcuni giovani, molto preparati e consapevoli, impegnati nel mondo del privato sociale. Molte figure di docenti e dirigenti, attivi nell’affrontare la sfida educativa forti di due elementi, l’ottimo patrimonio operativo prodotto dalle figure istituzionali centrali (Ufficio scolastico regionale…) e la precisa convinzione che il territorio, conosciuto e ascoltato, è il luogo da cui proviene quell’accordo sui valori condivisi che garantiranno una comunicazione tra le generazioni. Una considerazione conclusiva: il quarto gruppo, quello sull’orientamento, a mio avviso attraversa tutti gli altri. Al centro sta la persona: la cultura di un popolo la genera al mondo dei significati; in questa vicenda si matura l’identità e si progetta il futuro. Genitori, insegnanti, educatori tutti, siamo al servizio di questo processo di autoappropriazione del proprio compito. In questa prospettiva intendo richiamare anche da queste righe l’incontro conclusivo del ciclo “Educare alla vita buona…” che si terrà sabato 7 maggio alle ore 16 presso la Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli, dal titolo “Per non perdere l’orientamento”.

AUTORE: Stefano Tenda