È stato presentato mercoledì 9 il rapporto dell’Aur – Agenzia Umbria ricerche dedicato al mondo giovanile, e in particolare alla Sfida della partecipazione giovanile alla vita delle istituzioni. “È il secondo studio che l’Aur dedica all’esplorazione dei valori, orientamenti, stili, relazioni del mondo giovanile umbro – ha rilevato il presidente Claudio Carnieri. – Il lavoro fatto è propedeutico a una più ampia ricerca che verrà avviata a settembre, con l’obiettivo di dar conto della contemporaneità della società regionale”. “Dal Rapporto – ha sottolineato la vice presidente della Giunta regionale e assessore alle Politiche giovanili, Carla Casciari – emerge un nuovo modello associativo e di partecipazione, basato sulla creazione di gruppi informali attorno a un progetto, piuttosto che ad appartenenze ideologiche; si vuole essere gli attori principali sulla scena, senza leader. Questo comporta per le istituzioni la necessità di ripensare azioni e politiche”. Il coordinatore scientifico della ricerca, Riccardo Grassi, da parte sua ha sottolineato che “i giovani contemporanei sono estremamente disomogenei, con una pluralità di condizioni derivanti sia dalla situazione familiare e dal luogo di provenienza, sia soprattutto dalle loro competenze culturali, capacità di controllo e di relazioni. Ne deriva la necessità di riorganizzare percorsi educativi e di partecipazione. Sono generazioni – ha proseguito – che sono ‘sulla soglia’, che incontrano grandi difficoltà di ingresso per i percorsi formativi e il lavoro, così come per gli adulti è difficile trasmettere loro valori e impegno”. I dati. Nella prima parte del Rapporto viene presentato il quadro di riferimento su associazionismo e forme di partecipazione politica, per poi presentare nella seconda parte alcuni dati sulla situazione nazionale dei giovani nei confronti della società adulta. Nella terza parte si scende nel dettaglio della realtà umbra, a partire dai dati acquisiti dalle ricerche realizzate sul territorio regionale. In Umbria, come in Italia, si registrano bassi livelli di coinvolgimento dei ragazzi nelle diverse realtà associative. Oltre l’80%, ad esempio, sostiene di non partecipare ad attività di volontariato sociale o alle attività di associazioni culturali. Una maggiore percentuale di adesione, però, viene registrata nei confronti dei gruppi parrocchiali o religiosi, e per quelli che organizzano manifestazioni a carattere locale. In sintesi, in Umbria i livelli di partecipazione dei giovani fino ai 34 anni si attestano sugli stessi livelli registrati a livello nazionale: circa il 10% dei ragazzi è coinvolto in attività di volontariato, circa il 10% è legato ad associazioni ricreative e culturali e quasi il 4% svolge attività per associazioni non di volontariato; bassa l’adesione alle associazioni ecologiche, per i diritti civili e per la pace (2,3%) ed ancora più bassa l’adesione ai sindacati (0,8%). Per quanto riguarda il voto alle elezioni politiche del 2008, tra 51.000 giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni, elettori della Camera dei deputati, si nota un orientamento verso il Pd-Idv sostanzialmente identico a quello espresso dall’elettorato umbro in genere; e un sostegno al Pdl-Lega superiore alla media regionale nell’ambito delle altre liste, nonché un maggiore consenso espresso verso liste di destra. I cittadini under 35 eletti nei Comuni della regione sono 336, di cui 233 nelle Amministrazioni municipali della provincia di Perugia e 103 a quelle della provincia di Terni.