L’Umbria è una regione unica, ricca di attrattive di ogni tipo che non vengono adeguatamente comunicate e valorizzate. Si è parlato tanto in questi giorni della dicotomia tra due modelli per la promozione turistica dell’Umbria. Il primo modello, evocato da Brunello Cucinelli, l’imprenditore del cashmir che ha trasformato un piccolo borgo medievale per la sua produzione e vi ha realizzato un teatro, propone un’Umbria contemplativa, ricca di misticismo, cultura, poesia, meta di un turismo selettivo ed esigente; l’altro, proposto da Eugenio Guarducci, l’ideatore di Eurochocolate (kermesse poi “esportata” in Italia e all’estero), vuole raggiungere un target molto più vasto, puntando su grandi eventi di forte attrazione. Estremizzando “spiritualità e qualità” da un lato, “panem et circenses e quantità” dall’altro. Sono un professionista del marketing con lunga esperienza, ma non un esperto di marketing turistico e non voglio entrare in questa discussione, però condivido quanto ha sottolineato il presidente di Unioncamere Umbria Giorgio Mencaroni: “Occorre puntare su un giusto equilibrio e si deve elevare il livello della qualità della comunicazione, ma senza disconoscere la valenza spesso internazionale dei grandi eventi. Accanto al silenzio ci vuole anche la voce garbata”. Uno dei problemi chiave in materia di turismo, ma purtroppo, non solo, è quello che si riferisce alla promozione dell’Umbria e delle sue tante eccellenze: una comunicazione fatta da tanti, troppi soggetti, senza sinergia, senza coordinamento, con immagini, slogan, marchi spesso diversi, disperdendo risorse e non ottimizzando i risultati (complessivi e specifici dei vari media utilizzati). Risultati, peraltro, che nessuno si prende la briga di controllare ed utilizzare per le pianificazioni degli anni successivi. Tanto per fare un esempio, visto che il Web è tra i media più utilizzati e più in sviluppo, l’Umbria ha oggi tre diversi portali istituzionali del turismo: www.regioneumbria.eu, portale istituzionale della Regione Umbria per il turismo, ambiente e cultura con lo slogan “Umbria, scopri l’arte del vivere”; www.umbriaturismo.it, portale istituzionale della Regione Umbria per il turismo, ambiente e cultura con “Umbria the Green Heart of Italy”; e www.umbriatouring.it, “web magazine di turismo nel cuore verde d’Italia” di Unioncamere Umbria. Per chi come me, da ormai troppi anni ha sempre invitato le istituzioni, le associazioni e le imprese a fare sistema e a svolgere una promozione integrata dell’Umbria e del suo territorio in Italia e sui mercati internazionali, la firma del protocollo Regione – Camere di commercio del 25 maggio 2010 costituiva motivo di soddisfazione e di speranza… ma, a quasi due anni di distanza, nulla è cambiato: in questa nostra piccola regione non si riesce ancor a parlare con una voce sola! Mi auguro che finalmente, mettendo insieme tutte le risorse destinate alla promozione e alla comunicazione delle tante eccellenze regionali, si riesca a realizzare una comunicazione d’immagine efficace per il rilancio della nostra regione, che non ha niente da invidiare alla più blasonata Toscana e alla new entry Marche, ma deve solo saper comunicare meglio la sua storia, il suo territorio, la sua cultura, le sue imprese, i suoi prodotti.
Spiritualità, cultura o grandi eventi?
TURISMO. Cucinelli - Garducci a confronto
AUTORE:
Alberto Mossone