Sono già passati otto anni da quando “frate Indovino” ci ha lasciati. Il suo calendario è ancora in bella vista in molte case degli italiani grazie al lavoro del suo successore, padre Mario Collarini, che continua l’opera del cappuccino Mariangelo da Cerqueto (al secolo Mario Budelli) che di Frate Indovino fu l’ideatore dandogli anche il suo volto. Padre Mariangelo è stato ricordato a Cerqueto, il paese dove nacque il 17 febbraio 1915 e dove ha voluto essere sepolto dopo la sua morte avvenuta il 15 novembre 2002. “È stato un umile frate cappuccino, fondatore, e direttore per tanti, del famoso calendario Frate Indovino ha detto l’arcivescovo mons. Gualtiero Bassetti nell’omelia della messa da lui presieduta il 14 novembre nella chiesa parrocchiale di Cerqueto e concelebrata dai vescovi mons. Francesco Gioia, anch’egli cappuccino, mons. Michele Castoro, mons. Piero Marini e mons. Csaba Ternyack, dall’Ungheria. Mons. Bassetti ha ricordato come padre Mariangelo sia ancora ricordato “con affetto e riconoscenza” dalla gente del posto e dai tanti che lo hanno conosciuto. “Tutti qui sappiamo che padre Mariangelo non ha agito soltanto attraverso la sua mente fervida e creativa, ma sopratutto – ha detto mons. Bassetti – anche attraverso il cuore di ‘padre’, il suo cuore di frate cappuccino: ha ricevuto molto, ma molto ha anche dato. Non si contano le opere di carità, sempre molto discrete, che frate Indovino è riuscito a fare, aiutando famiglie, giovani sbandati, asili, scuole, missionari, sacerdoti in difficoltà. Anche per questo la nostra comunità e tutta la Chiesa perugino-pievese gli è infinitamente grata e sempre lo ricorderà con rispetto e venerazione”. L’Arcivescovo ha quindi ricordato la vita del religioso dalla sua giovinezza trascorsa a Cerqueto al suo ingresso nell’Ordine dei frati Cappuccini nei quali fu ordinato presbitero a Foligno il 23 luglio 1939. Ne ha quindi ricordato l’opera editoriale, da quando venne nominato e restò per 10 anni direttore del periodico francescano Voce serafica di Assisi, finché nel Natale del 1945 “decise di regalare ai suoi lettori un almanacco nel quale venivano riportate le previsioni meteorologiche per tutto l’anno seguente. Erano soltanto 2.000 copie offerte in omaggio. Ma fu subito un gran successo”. Da lì nacque l’idea del calendario “abbinando ad ogni santo un proverbio popolare, e soprattutto – ha aggiunto mons. Bassetti – le previsioni del tempo, sempre molto azzeccate, e consigli per i contadini: l’Umbria e l’Italia in quel periodo erano terre soprattutto agricole. Nacque così il calendario Frate Indovino, ormai divenuto famosissimo”. “Credo – ha concluso mons. Bassetti – che a buon diritto padre Mariangelo possa essere considerato uno dei personaggi più famosi del dopoguerra. L’immagine e il simbolo di un popolo dinamico, ricco di inventiva e di voglia di fare. Mentre ci si accinge a ricordare il 150 anniversario dell’Unità d’Italia, con grandi conferenze sui ‘padri della patria’ e le loro eroiche imprese, ci si dovrebbe ricordare anche di quanti, con umiltà e discrezione, senza rimbalzare agli onori delle cronache, hanno concretamente aiutato gli italiani a scrollarsi di dosso la povertà e a sentirsi un unico popolo, dalle Alpi alla Sicilia; tra questi padri ‘sconosciuti’ ci sono anche molti ecclesiastici e religiosi. Sicuramente vi è padre Mariangelo da Cerqueto, alias frate Indovino, con il suo calendario, attraverso il quale si possono benissimo conoscere e raccontare cinquanta anni di storia nazionale, di gioie e di dolori”.