Scienziati cattolici allo scoperto

In un precedente articolo (n. 35), tra il serio e il faceto, raccontavo la storia di quel ragazzo di liceo che non sapeva chi fosse Pilato e non voleva neppure saperne nulla. Voleva solo riuscire a portare a termine un compito di italiano senza errori. Questa volta un altro episodio. Un adolescente che frequenta una scuola superiore non ha fatto la scelta dell’insegnamento della Religione cattolica e segue l’ora alternativa su argomenti scientifici e filosofici. Alla domanda perché non abbia fatto la scelta dell’insegnamento della religione cattolica, ha risposto perché in quell’ora si parla di fantasmi. Se andiamo a scavare ancora e facciamo un giro di domande simili, scopriamo che circolano molti pregiudizi e una grande ignoranza. Si dirà: è normale, è stato sempre così. Ed è anche vero. Però mi pare che sia utile ed opportuno prendere atto di una situazione nuova rispetto alla fede, come si può constatare dalla corrente di pensiero denominata “nuovo ateismo” che ha una sua letteratura e personaggi famosi che si sono costituiti in gruppi di militanza anti-religiosa. L’ultimo grido di tale ateismo militante a presunta base scientifica è quello di Stephen Hawking, che ha pubblicato il libro The Grand Design, non a caso pochi giorni prima della visita di Benedetto XVI in Inghilterra. In questo libro, come spiega Roberto Battiston in un articolo sull’ultimo numero della rivista Le Scienze, si pretende di fondare sulla base di calcoli matematici la risposta alle domande universali dell’umanità: chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo. Il clamore mediatico che accompagna queste vicende culturali induce le persone di una certa informazione, e soprattutto i giovani, naturalmente curiosi, attratti dalle novità e fiduciosi di tutto ciò che viene presentato come scientifico, a seguire e dare fiducia a persone famose. Nell’ambito italiano è nota la popolarità dell’astronoma Margherita Hack, che recentemente è venuta a tenere conferenze anche a Foligno e Gubbio e gira l’Italia come una missionaria. Nessuno, però, che non sia un vero e proprio scienziato, allo stesso livello di coloro che professano l’ateismo, è in grado di smontare determinate considerazioni. Può fare solo professioni di fede e affidarsi a ragioni di buon senso e di ragionevolezza naturale. A questo punto abbiamo bisogno che gli scienziati cattolici escano dal nascondiglio e dicano le loro ragioni, non solo n quanto credenti, ma anche come scienziati. Ha fatto bene pertanto Roberto Battiston, professore ordinario di Fisica sperimentale dell’Università di Perugia, a rispondere, con l’articolo, sopra citato, alle tesi di Hawking. Scienziato e credente, Battiston è uno studioso apprezzato a livello internazionale, e non è l’unico. Conosciamo eccellenti testimoni della possibilità e coerenza tra l’essere scienziati e l’essere credenti, senza soffrire di una divisione della personalità. L’articolo di Battiston si conclude affermando: “A ben vedere un ragionamento analogo (a quello di Hawking che esclude l’atto creatore di Dio all’origine dell’universo, ndr) può portare, con altrettanta eleganza, esattamente alla conclusione opposta, introducendo una causa prima soprannaturale che abbia ‘scelto’ di realizzare questo universo tra gli infiniti possibili, fatto apposta per ospitarci e permettere di ammirarne le meraviglie”

AUTORE: Elio Bromuri