Il quartiere di Cospea – più di 7.000 abitanti – da sabato 23 ottobre disporrà del “suo” oratorio presso la chiesa parrocchia di San Giuseppe Lavoratore affidata ai frati francescani Conventuali. L’oratorio è intitolato a Santa Maria della Gioia e sarà inaugurato dal vescovo Vincenzo Paglia, che aveva benedetto la prima pietra, nel ventennale dell’istituzione della parrocchia unitamente alla sede nazionale della Fondazione “Aiutiamoli a vivere”. Alla cerimonia sono previsti gli interventi di padre Franco Buonamano, provinciale dei Conventuali dell’Umbria, Enzo Scotti sottosegretario al ministero degli Affari esteri, il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, accolti dal parroco padre Massimo Massimi e dal presidente della Fondazione, Fabrizio Pacifici, e il cofondatore padre Vincenzo Bella. I lavori per la realizzazione dell’oratorio parrocchiale sono stati avviati nel settembre del 2006, con alcune interruzioni negli anni successivi causate dai soliti problemi burocratici. Il complesso edilizio sorge accanto alla chiesa madre, opera dell’architetto Franco Maroni. La provincia dei Conventuali ha offerto il terreno, la diocesi ha garantito l’operazione, la Fondazione si è occupata delle sue spese, i parrocchiani e il 2 per mille dell’Irpef hanno fatto il resto. L’oratorio si sviluppa su due piani con due ampi terrazzi ed ha una superficie di 600 mq. Raccoglie 4 aule adibite al catechismo, una grande cucina, un salone per i giovani e per le feste, uno spazio per gli anziani, un’aula per la catechesi degli adulti. Il costo ha superato i 500 mila euro. Dal 28 ottobre 2007 sono trascorsi tre anni con il pensiero rivolto al lontano 1987 quando il vescovo di allora, mons. Franco Gualdrini, celebrò la messa istitutiva della parrocchia. Nei locali dell’oratorio trova sede anche la Fondazione “Aiutiamoli a vivere”, nata da un gruppo di volontari che si misero all’opera per aiutare le popolazioni infantili colpite dal disastro nucleare di Chernobyl (26 aprile 1986) e con il sostegno di padre Vincenzo Bella e del dottor Fabrizio Pacifici. Le attività di volontariato e il coinvolgimento delle famiglie italiane resesi disponibili ad accogliere un bambino bielorusso per una vacanza terapeutica ne facilitarono la diffusione su tutto il territorio nazionale. Attualmente la Fondazione opera volontariamente nella Repubblica di Belarus, ma il suo modello organizzativo costituito dalla contemporanea organizzazione di soggiorni e progettualità di cooperazione ha promosso il nuovo sviluppo in altri ambiti territoriali come il Congo e la Palestina. Nella nuova sede nazionale di Terni in via XX Settembre 166, il “sogno del cuore” è stato reso possibile dalla concretezza dell’idea che si è materializzata con il lavoro assiduo di tanta gente.
La cittadella della gioia
Apre l’oratorio nel quartiere Cospea
AUTORE:
Aristide Radicchi