Immigrazione: No? Si? Come?

Incontro sul tema “Immigrazione, integrazione, cittadinanza” promosso dall’associazione Communitas

L’immigrazione è sicuramente uno dei temi più sentiti e complessi che toccano oggi la nostra politica e la nostra società. Proprio per questo, la giovane associazione tifernate “Communitas”, ha organizzato – in collaborazione con l’ufficio diocesano per i Problemi sociali e il lavoro – un incontro dal titolo “Immigrazione, integrazione, cittadinanza”. In merito sono intervenuti il sottosegretario al ministero dell’Interno, Alfredo Mantovano, esponente Pdl, e Andrea Sarubbi, appartenente al Pd, promotore di una legge sull’immigrazione. La conferenza è stata introdotta da un breve intervento del vescovo mons. Domenico Cancian, che ha affermato: “La Chiesa guarda all’immigrazione sotto due profili: quello della legalità e quello dell’accoglienza. Un flusso di migrazione che coinvolge in Italia circa 4,5 milioni di individui, impone delle domande e delle riflessioni serie su come affrontare questo fenomeno. La Chiesa – ha continuato – non è favorevole a trattare il tema focalizzando l’attenzione soltanto sulla sicurezza, in quanto servirebbe dare molta importanza anche all’integrazione per far convivere insieme persone e culture diverse”. Di seguito la parola è passata a Nicola Morini, uno dei fondatori di Communitas che, dopo aver brevemente presentato l’associazione, ha giustificato la proposta di questo incontro affermando: “Nel mondo globalizzato migrano intere popolazioni, e questo dà il via all’incontro-scontro tra usanze e culture diverse, così, anche il tema sicurezza è collegato. La nostra nazione – ha concluso Morini, ponendo un quesito agli ospiti – ha ancora un’identità da offrire agli immigrati che arrivano in Italia?”. Il microfono è quindi passato all’on. Mantovano che, richiamando l’enciclica Caritas in veritate, ha ricordato come in essa il Papa abbia indicato almeno tre diritti da tenere presenti per evitare gli atteggiamenti sbagliati di xenofobia ed immigrazionismo. Proprio per spiegare quest’ultimo termine il politico ha affermato: “Con questa parola si intende l’atteggiamento di chi considera l’immigrazione sempre e comunque un fatto positivo”. Così, per delineare meglio questo atteggiamento, il politico ha presentato e criticato alcuni luoghi comuni negativi, dei quali l’ultimo elencato è stato: “Sarebbe bene che tutti gli immigrati divenissero al più presto cittadini italiani”. Al riguardo, il sottosegretario agli Interni ha affermato: “Sette immigrati su dieci vengono in Italia per lavoro o per far studiare i figli, e questi non hanno come fine principale quello di ottenere la cittadinanza italiana”. L’on. Andrea Sarubbi, invece, controbattendo ai vari punti trattati da Mantovano, ha parlato anche di assimilazionismo, che esprime la provocazione di concedere la cittadinanza solamente a chi “diventa uguale a noi” accettando di convertirsi al cattolicesimo. Anche Sarubbi ha infine parlato di cittadinanza dichiarando: “Sono 930.000 gli immigrati minorenni di seconda generazione che vivono oggi in Italia, lo stesso numero che avrebbe la quarta città d’Italia, secondo i dati dell’ente europeo Frontex. Queste persone una volta che sono nate, cresciute e si sono formate in Italia – ha continuato l’esponente Pd – non penso che tornerebbero volentieri nel loro Paese di origine: pertanto dovrebbero poter ottenere la cittadinanza in un modo più rapido e semplice rispetto all’oggi”. L’incontro è proseguito con altri interventi dei due ospiti e con alcune considerazioni di alcune delle tante autorità presenti.

AUTORE: Francesco Orlandini