Vertici della spiritualità alla Sagra musicale umbra

Alla generale soddisfazione per la riuscita dell’evento si unisce quella del mondo cattolico locale. La Chiesa ha apprezzato la scelta di un programma fortemente caratterizzato in senso sacro, come vu

La Sagra musicale umbra si è conclusa con unanime soddisfazione, degli organizzatori in primo luogo, degli esecutori e di coloro che hanno avuto la possibilità di partecipare ai concerti. Esperti, critici musicali e giornalisti specializzati hanno molto da commentare sui singoli sedici concerti eseguiti, meritevoli di analisi dettagliate, storiche, tecniche ed artistiche. Ognuna delle esecuzioni ha un fascino e una specifica identità estetica e culturale. Complessivamente si può notare che alla generale soddisfazione si unisce anche quella del mondo cattolico locale, e specificamente della Chiesa che ha apprezzato l’iniziativa e la scelta del programma fortemente caratterizzato, come vuole la scelta iniziale e la tradizione di questo festival, propriamente dedicato a musica di soggetto sacro. Apprezzamenti anche dall’arcivescovo di Perugia mons. Gualtiero Bassetti, che ha avuto l’opportunità di celebrare la messa iniziale nella cattedrale di S. Lorenzo, dove è stata eseguita una liturgia solenne cantata con canti gregoriani e parti fisse con polifonia a due voci. Dopo aver assistito al concerto del Vespro della Beata Vergine di Pergolesi nella basilica di S. Pietro, l’Arcivescovo si è complimentato con Anna Calabro, presidente della Fondazione Perugia musica classica che gestisce la Sagra, e con il direttore artistico Alberto Batisti. La suggestione del titolo “Pellegrinaggi dell’anima – da Pergolesi a Schumann” ha corrisposto alla suggestione delle esecuzioni, che, a parte la perfezione tecnica e il virtuosismo degli artisti, ha penetrato la sfera della curiosità e dell’emozione estetica, per giungere in alcuni momenti fino a suggerire l’avvio della contemplazione e della preghiera. Si pensi aiSalmi di Pergolesi, e soprattutto alla struggente Salve Regina, così come all’appassionato svolgersi del discorso musicale di Bruckner della Sinfonia incompiuta a causa della sopraggiunta morte del compositore, e dedicata “al buon Dio”. Questo Vespro, ricostruito dal musicologo Malcom Bruno, come lui stesso ha spiegato, non appartiene ad una liturgia effettivamente celebrata o da celebrare (sarebbe, tra l’altro, troppo lungo e impegnativo), ma costituisce una specie di colonna sonora della vita spirituale di questo genio, che ha concluso la sua esisenza in soli 26 anni. Per sottolineare l’aspetto culturale impregnato di sensibilità sociale, è da notare che molte importanti e riuscite esecuzioni sono state fatte in luoghi diversi dal capoluogo, in particolare nella chiesa dell’ospedale regionale Santa Maria della Misericordia, dove è stato eseguito lo Stabat Mater di Pergolesi, dedicato a coloro che soffrono. Indimenticabile è per tutti quelli che vi hanno assistito l’esecuzione del primo concerto al teatro Morlacchi da parte dell’Ochestra giovanile Jugendorchester Gustav Mahler fondata dal direttore d’orchestra italiano Abbado. Il numero – 110 esecutori giovani sotto i 26 anni – l’energia e l’entusiasmo profuso, con la direzione e il dominio del giovane direttore David Afkam, hanno offerto ai pezzi di Hindemith e di Bruckner una sonorità e una ricchezza di grande rilievo.

AUTORE: E. B.