Sono iniziati mercoledì 15 settembre gli interventi formativi e di orientamento che la Regione Umbria attiverà a favore dei circa 9 mila lavoratori in cassa integrazione guadagni o mobilità in deroga. “In una situazione di crisi economica come l’attuale, con pesanti ripercussioni sull’occupazione – sottolinea l’assessore regionale all’Economia, Gianluca Rossi – siamo impegnati a favorire con misure concrete il reinserimento nel mercato del lavoro di quanti ne sono stati sospesi o espulsi e possono contare, per un periodo limitato, solo sugli ammortizzatori in deroga. A questo scopo – spiega – la Regione Umbria ha stanziato oltre 5 milioni e 130 mila euro, a valere sulle risorse del Fondo sociale europeo, e, attraverso un apposito bando, ha individuato gli enti di formazione che attueranno il progetto, garantendo un intervento capillare su tutto il territorio regionale e in tutti i comparti produttivi”. In particolare, per i lavoratori beneficiari di ammortizzatori in deroga sono previste attività formative settimanali, della durata di 25 ore, su competenze trasversali, di base e specialistiche. Inoltre, verranno svolte azioni di orientamento e accompagnamento quali colloqui orientativi, “counselling” per avere consulenza e aiuto, bilancio di competenze. “Interventi che fanno parte di un pacchetto di provvedimenti a sostegno dell’occupazione – rileva l’assessore Rossi – e che rientrano nel Programma regionale anticrisi, finalizzato a contrastare gli effetti della perdurante crisi economica, cercando di salvaguardare i livelli occupazionali, le capacità produttive e professionali, la competitività dell’intero sistema economico e sociale dell’Umbria. Misure – aggiunge – che vengono rafforzate dai finanziamenti regionali per le imprese umbre che investono in innovazione e ricerca industriale, per la promozione e il potenziamento delle ‘Reti di imprese’”. Per partecipare alle attività di formazione e orientamento, i lavoratori espulsi o sospesi dal mercato del lavoro, beneficiari di ammortizzatori sociali in deroga, dovranno rivolgersi ai soggetti attuatori (l’elenco è disponibile sul sito internet www.formazionelavoro.regione. umbria.it). LE CIFRE E LA SITUAZIONE IN UMBRIA In Umbria, dal 1° gennaio al 31 agosto 2010 le imprese che presentato richiesta di autorizzazione per accedere all’ammortizzatore sociale in deroga (Cassa integrazione guadagni e Mobilità) sono state 1.415, con un numero di lavoratori pari a 8.956. Ad oggi, la Regione Umbria ha autorizzato 1.347 richieste, relative a 8.620 lavoratori. In base ai rendiconti delle aziende, pervenuti nei primi sette mesi dell’anno, risulta che a beneficiare dell’ammortizzatore sono stati 4.957 lavoratori che corrispondono al 57,5% di quelli autorizzati. Tra essi quelli che sono stati sospesi a zero ore o quasi sono circa 200. Il 17% delle domande di cassa integrazione in deroga autorizzate proviene da aziende che operano nel comparto del tessile e dell’abbigliamento; estremamente rilevante (16,2%) anche il numero di richieste provenienti dai servizi alle imprese, dal metalmeccanico (15,6%), dalle costruzioni (15,2%) e dal commercio (14,5%). La distribuzione per numero di lavoratori coinvolti sostanzialmente ricalca quella delle domande; tra i settori interessati, sono solo il metalmeccanico e i servizi alle imprese ad avere un peso significativamente più elevato (rispettivamente 19,8% e 22%).Le donne rappresentano, così come nel 2009, il 44,5 per cento, percentuale che risulta molto più contenuta nel caso delle sole mobilità in deroga (24,1%); rispetto al 2009 la presenza straniera, invece, risulta di circa 2 punti più contenuta (13,5%). L’83% dei lavoratori coinvolti ha una qualifica operaia; a livello contrattuale il 78,9% ha un contratto a tempo indeterminato, il 4,4% ha un contratto a termine e il 16,6% uno di apprendistato, un’incidenza più contenuta di quella del 2009. L’età media dei lavoratori risulta leggermente aumentata; ha meno di 35 anni il 40,2 per cento, 5 punti in meno del 2009; di contro, l’incidenza degli over 44 è salita dal 27% al 31,3 per cento. Come nel 2009, risulta estremamente contenuta la presenza di laureati (2,9%, 3,6% includendo anche i diplomi universitari); oltre la metà dei lavoratori ha al massimo la licenza media inferiore, i qualificati sono il 5,9% e i diplomati il 33,2 per cento. Nettamente diminuita rispetto al 2009, infine la presenza di soggetti di cui non si conosce il titolo di studio, ne sono privi o ne possiedono uno non riconosciuto nel nostro Paese (6,2%). Relativamente alla dislocazione territoriale, infine, continua ad essere netta la prevalenza della provincia di Perugia, da cui proviene l’86,8% delle domande aziendali e in cui opera l’80,5% dei lavoratori. Tuttavia, si rileva un aumento del peso di Terni soprattutto per quanto riguarda la provenienza dei lavoratori.