Padre Luigi Marioli, nuovo direttore del Museo-Tesoro del Sacro Convento, ad aprile è stato nominato dai Vescovi umbri, presidente della Rete museale ecclesiastica umbra, succedendo nell’incarico a mons. Sergio Susi della diocesi di Città di Castello. Il suo insediamento ufficiale è avvenuto il 30 giugno con la prima riunione del Consiglio direttivo. Da alcuni mesi, lei è stato nominato direttore del Museo del Tesoro del Sacro Convento: con quale spirito ha accettato questo nuovo incarico? “Dopo vent’anni, sono ritornato al Sacro Convento di Assisi, a riprendere in mano la curatela del Museo-Tesoro della patriarcale basilica di San Francesco, caput et mater dell’Ordine francescano. L’incarico affidatomi dai superiori, più che di ‘direttore’, è in primo luogo quello di ‘curatore’ di un ingente e variegato giacimento storico-artistico, che, unitamente allo straordinario patrimonio archivistico del Sacro Convento, rappresenta la base genetica e il relativo sviluppo storico di quella che non è solo la ‘Chiesa più decorata di tutto l’Occidente’, ma è anche il crocevia dell’arte italiana per il Duecento e il Trecento”. Quali strumenti pensa di adottare per valorizzare ulteriormente questo Museo? “La curatela a me affidata, oltre alla conservazione e alla tutela di un così vasto e complesso patrimonio artistico, di eccellente valenza, mi impone lo sforzo di dare massima visibilità e valorizzazione al Museo-Tesoro che, attraverso l’arte, testimonia la storia della pietà nei confronti di un Santo conosciuto e amato anche al di fuori dei confini visibili della cristianità”. È notizia recente che lei è stato nominato presidente della Rete museale ecclesiastica umbra; quali sono gli obiettivi che intende perseguire con il suo mandato? “Al compito di curatore, di per sé, già oneroso ed impegnativo, si è aggiunta, quasi a mia insaputa, anche la nomina a presidente della Rete; anche questo incarico è stato da me assunto in obbedienza alla Conferenza episcopale umbra. L’impegno, cui sono stato chiamato, è determinato dallo Statuto stesso della Meu (Musei ecclesiastici umbri) e consiste principalmente nella promozione e nell’integrazione dei musei ecclesiastici della nostra Regione”. Quali sono gli aspetti positivi che ha constatato nella Rete? “In vista di una più attenta e documentata ricognizione dei singoli musei, che vivono di vita autonoma, seppure legati in rete, ho avuto modo di notare immediatamente – e ne ho tratto conforto per il mio incarico – la grande competenza ed intesa tra i rispettivi direttori”.
Custode di un grande Tesoro
ASSISI. Intervista a padre Luigi Marioli, direttore del Museo del Sacro Convento e presidente della Rete museale ecclesiastica
AUTORE:
Ombretta Sonno