Qualche domandina veloce a Cristina Marcelli, gualdese, docente universitaria di matematica e presidente diocesano di Azione cattolica. Come se la passa l’Azione cattolica a livello diocesano? “Bene, infatti è composta principalmente da giovani e ragazzi, anche se in alcune zone ha una storia ultra-centenaria”. Quali sono i gruppi più attivi e che esperienze portano avanti? “L’Acr (Azione cattolica dei ragazzi) è la componente più numerosa; poi abbiamo il settore Giovani e gli Adulti. Tutti i gruppi portano avanti cammini di fede attraverso catechesi mirate alle varie fasce d’età. I cammini prevedono poi esperienze forti come i campiscuola per i ragazzi e i giovani e le ‘vacanze di spiritualità’ per adulti e famiglie. (Informazioni: www.acumbria.it/assisi)”. Come sono i rapporti con le parrocchie? “La parrocchia è il nostro habitat naturale. La proposta di Ac è pienamente inserita nella pastorale parrocchiale e più in generale in quella diocesana”. Quale sarà il piano di azione per il nuovo anno? “Come sempre le nostre attività saranno coniugate nell’ottica più generale della pastorale diocesana che nel prossimo anno vedrà l’avvio del triennio della Parola. Questo è un ambito molto congeniale a noi, che da sempre mettiamo la Parola al centro delle nostre catechesi”. Che cosa può dare l’Ac alla comunità diocesana e che cosa la comunità diocesana all’Ac? “L’Ac ha un grandissimo potenziale, in termini di esperienza educativa, di metodologie collaudate, di apertura verso realtà di ampio respiro (come quelle regionale e nazionale), che non abbiamo ancora potuto esprimere compiutamente come avremmo desiderato, anche se la nostra azione in ambito diocesano è già importante. Per soddisfare le varie richieste ed essere presenti in tutte le parrocchie, avremmo bisogno di più educatori e in generale di un’‘apertura di credito’ da parte di quei parroci che non conoscono l’Ac”. Diversi anni fa, un cantante di successo poneva ironicamente sullo stesso piano lo stress e l’Azione cattolica. In una società sempre più laica, da che cosa può “salvare” l’Azione cattolica? “Ricordo quella canzone, uscita proprio quando ero una giovane di Ac, molto serena e piena di vita. Posso dire che l’Ac (o meglio: Cristo, conosciuto più profondamente nell’esperienza di Ac) mi ha salvato dalla solitudine, dalla noia, dal tunnel del divertimento forzato (per citare un’altra canzone), dai condizionamenti sociali, da una vita vuota… in una parola, mi ha ‘liberato’!”.
L’Ac, una giovane promettente
Intervista alla presidente diocesana di Azione cattolica, Cristina Marcelli, di Gualdo Tadino
AUTORE:
Pierluigi Gioia