Perugia sarà ancora protagonista di un grande evento culturale. Dal 20 aprile fino al 26 agosto, alla Galleria nazionale dell’Umbria – con tappe a Città di Castello e Orvieto – prenderà avvio la mostra su “Luca Signorelli ‘de ingegno et spirto pelegrino’”. Un evento ancora in fase di ultimazione, ma sul quale è già possibile fare anticipazioni, dopo la riunione dei giorni scorsi del Comitato promotore. Nei locali della Galleria nazionale dell’Umbria, dove verranno raccolte un’ottantina di opere, sarà illustrata l’intera carriera artistica del pittore cortonese di nascita (1445-1523), che il Vasari definì “tanto famoso… quanto nessun altro in qual si voglia tempo sia stato giammai”. Tra le opere esposte significativa sarà la presenza della Pala di Sant’Onofrio (1484), concessa in prestito alla Galleria grazie alla disponibilità del Museo del Capitolo della cattedrale dove l’opera è tuttora custodita. Un’opera che rappresenta un caposaldo nella produzione giovanile dell’artista e che documenta lo stretto rapporto che l’artista ebbe con il vescovo perugino Jacopo Vannucci, committente della pala, anche lui originario di Cortona. Luca Signorelli la realizzò per la cappella di Sant’Onofrio della cattedrale di Perugia. L’opera rappresenta una Madonna con Bambino, ai lati Giovanni Battista e san Lorenzo, in basso sant’Onofrio e il committente Vagnucci: in basso un angelo che diventerà l’immagine simbolo della mostra. Tre saranno le sedi espositive. Alla Galleria nazionale dell’Umbria verrà concepito il nucleo principale di tutto il percorso espositivo, che si snoderà poi nei centri di Orvieto e Città di Castello. “Per la prima volta – spiega Federica Zalabra, coordinatrice della mostra – verranno messe a confronto quattro Madonne con Bambino (provenienti dai musei di Venezia, Boston, Oxford e Londra) e la Madonna con Bambino proveniente da Senigallia. E poi ci saranno disegni e studi grafici realizzati dall’artista per la cappella di San Brizio di Orvieto. E ancora dipinti provenienti dagli Uffizi di Firenze, da palazzo Pitti, nonché prestiti importanti da musei degli Stati Uniti, Germania, Francia come da collezioni private”. Ad Orvieto, Signorelli ha legato il suo nome e la sua mano d’artista al grandioso ciclo di affreschi della cappella di San Brizio (1499-1504), uno dei vertici assoluti della pittura rinascimentale. “Nell’ambito della sede espositiva del museo dell’Opera del duomo – prosegue la Zalandra – momento centrale sarà l’allestimento del cantiere di restauro, visibile al pubblico, della Pala di Paciano opera della bottega del Signorelli. Verranno poi esposte una tavola con Maria Maddalena e l’affresco su tegola del maestro di Cortona e Nicolò Franchi. Verrà inoltre aperta al pubblico la cosiddetta Libreria Albèri, da poco restaurata, decorata dallo stesso artista e suoi collaboratori”. Altra tappa sarà Città di Castello e la sua Pinacoteca comunale di palazzo Vitelli alla Cannoniera: qui sono conservate due opere del Signorelli, l’affresco staccato dalla Torre del Vescovo (1474) raffigurante l’apostolo Paolo, che sarà esposto alla Galleria nazionale a Perugia e la pala d’altare del martirio di San Sebastiano (1498-1500 ca.), che rimarrà in sede. La tappa tifernate racconterà infatti gli ultimi anni dell’artista, esponendo tondi e predelle, frutto del lavoro della sua bottega, provenienti da Detroit, Bucarest, Kansas City.
Signorelli, “spirito pellegrino”
È in avanzata fase di organizzazione la grande mostra sul sommo artista rinascimentale, che avrà sede a Perugia ma anche Orvieto e Città di Castello
AUTORE:
Manuela Acito