L’ufficio diocesano Evangelizzazione e catechesi, durante l’annuale convegno tenutosi lo scorso 25 aprile presso la villa Sacro Cuore, ha voluto presentare il documento base sulla catechesi redatto nel 1970, tenendo conto delle novità portate dal Concilio Vaticano II; mentre il vescovo mons. Domenico Cancian ha illustrato il recente documento della Cei relativo all’educazione dei giovani. L’incontro è iniziato con una preghiera ed un pensiero per tutti coloro che hanno consacrato la loro vita a Dio, essendo il 25 aprile la Giornata mondiale per le vocazioni. Il primo a prendere il microfono è stato il Vescovo che ha riassunto il suo intervento su tre punti fondamentali. “L’unica porta per entrare nel regno di Dio è Gesù” ha esordito prendendo spunto dal Vangelo di Giovanni, ed ha continuato: “Gesù, che ci ha portato testimonianza di come vivere una vita intensa, deve essere l’unico vero maestro per noi”. Il Vescovo ha poi affermato che essere nella “scuola di Gesù” è una grazia per noi cristiani, che dobbiamo testimoniare la nostra fede non solo a parole ma anche con i gesti e con il nostro comportamento. Spiegando il secondo punto, invece, mons. Cancian ha ricordato che l’essere catechista non significa soltanto l’aver ricevuto una grazia, ma comporta anche una grande responsabilità: “Il Signore ci chiama ad aiutare il Maestro a trasmettere e diffondere la fede” ha asserito infatti mons. Cancian, che nel parlare del terzo punto ha spiegato come la catechesi sia la priorità per la Chiesa in questo decennio dedicato all’educazione e, proprio a tal proposito, ha presentato gli orientamenti pastorali Alla scuola di Gesù. Il Vescovo ha infine concluso il suo intervento invitando tutti a fare una mediazione tra il Vangelo e il mondo in cui viviamo, nel quale va calato il messaggio evangelico. La parola è quindi passata quindi a don Salvatore Luchetti, direttore dell’Ufficio catechistico, che proponendo, in breve, una storia del catechismo partendo dalla “dottrina” di Pio X per arrivare ad oggi, ha fatto notare ai presenti come, in una società mutata rispetto al passato, anche il catechismo debba rinnovarsi per poter mantenere la sua efficacia nelle nuove generazioni. Proprio per questo motivo, ha spiegato il relatore, ultimamente è stato riproposto il documento base sulla catechesi. “Riproporre questo documento – ha affermato don Salvatore – significa parlare di cose ritenute fondamentali, che vanno adattate alla nuova società”. Il parroco di Pietralunga ha poi fatto notare che oggi viviamo in una società in cui manca la fede; pertanto anche il catechismo va affiancato dall’evangelizzazione. Don Salvatore ha infine concluso ricordando che il catechismo non deve essere dottrina, ma deve servire per educare alla mentalità di fede che si ottiene facendo un continuo riferimento al Vangelo.Francesco OrlandiniIL TESTO DEL 1970Il documento base (Db) della catechesi, il cui titolo è Il rinnovamento della catechesi, è un testo che nel 1970, a seguito del Concilio Vaticano II, fa un primo tentativo, peraltro riuscito fino ad oggi, di proporre ai bambini una catechesi più al passo con i tempi e in un modo meno dogmatico di come la presentava il Catechismo di Pio X, la cui edizione ridotta per bambini risale al 1930. A quarant’anni di distanza dall’uscita del Db, oggi si sente il bisogno di tornare ad attingere a questo documento per riproporre all’attenzione della comunità cristiana le linee guida di questo piccolo testo che ha rappresentato, come ha detto Paolo VI, “un momento storico e decisivo per la fede cattolica del popolo italiano”. 2 nuovi documentiLa Cei dedicherà il decennio appena iniziato all’educazione: un tema oggi molto sentito. Proprio per raccogliere questa sfida educativa la Cei sta per pubblicare gli Orientamenti pastorali per il decennio 2010-2020, mentre è già uscita la lettera della Commissione episcopale per la dottrina della fede Annuncio e catechesi per la vita cristiana.