Le struggenti melodie del Miserere ed il fascino della “Turba” potrebbero valicare i confini nazionali per approdare addirittura in Corea del Sud. Il Paese asiatico è infatti interessato a quelle rievocazioni pasquali che, come la processione del Cristo Morto e la Turba di Cantiano, rappresentano uno straordinario patrimonio di tradizione, fede e spiritualità della diocesi eugubina. L’emittente televisiva Cts (Christian Television System), che trasmette in quasi tutto il mondo, ha deciso di farne oggetto di uno speciale programma. “Nel nostro Paese non esistono manifestazioni come le sacre rappresentazioni italiane ed europee – ha spiegato David Park, responsabile del settore produzione Cts – per questo vogliamo approfondire l’argomento, trasmettendo materiale realizzato in Italia. Potrebbe essere il primo passo per la realizzazione di iniziative simili anche in Corea del Sud, dove c’è grande interesse per eventi come questi, che legano insieme fede, tradizione e devozione popolare”. L’agenzia di servizi giornalistici e di produzioni radiotelevisive Press News – specializzata in particolare nei settori religioso, artistico e culturale – è stata incaricata dai coreani di fornire il materiale audiovisivo relativo a processione e Turba, insieme alla necessaria documentazione scritta e multimediale. L’iniziativa, dai grandi riflessi anche di carattere promozionale, è maturata all’interno del convegno nazionale sul tema “Sacre rappresentazioni. Arte, etica, Vangelo delle comunità”, che si è svolto nel fine settimana passato per due giorni a Gubbio e nella giornata conclusiva a Cantiano. Nel suo interno la processione del Cristo Morto ha avuto l’opportunità di ritagliarsi situazioni di approfondimento, utili per documentarne la secolare ed ininterrotta tradizione, espressione dei sentimenti di fede e devozione del popolo. Ne hanno parlato, con grande preparazione e competenza, il vicario generale mons. Fausto Panfili, per tanti anni parroco di Cantiano e promotore degli sviluppi della Turba, ed il direttore dell’ufficio diocesano Beni culturali Paolo Salciarini, che hanno approfondito “Il Venerdì santo nella diocesi di Gubbio tra rito e rappresentazione popolare”. Il prof. Filippo Stirati, invece, insieme a Fabio Manichini e ad alcune classi del liceo classico “Giuseppe Mazzatinti”, hanno eseguito letture a più voci delle celebri “laudi dei Disciplinati di Gubbio”. Appellandosi alla sua proverbiale ospitalità, la diocesi, organizzando specifici itinerari, ha consentito agli illustri ospiti di gustare il fascino particolare che le strofe del Miserere esprimono quando rimbalzano sulle facciate degli antichi palazzi del centro storico o prendono d’infilata i vicoli del vecchio edificato.