Giovani in cerca di compagnia

Incontro organizzato da Lions club Sangemini, Comune di Terni e casa circondariale

I giovani e le loro solitudini; ragazzi ansiosi di essere sempre connessi e di vivere di più insieme. Sembrano contraddizioni: invece, rilevano come le relazioni e la socializzazione siano – anche per coloro che sono nati nella postmodernità e in tempi di mutamenti accelerati – fattori imprescindibili della crescita e del vivere sociale. A questi giovani definiti, a volte troppo superficialmente, “problematici” e vittime di disa-gi e dipendenze, il futuro chiede partecipazione e responsabilità. Il Lions club Sangemini, in collaborazione con il Comune di Terni e la casa circondariale di Terni, ha organizzato un interessante incontro che ha posto al centro della comune riflessione la realtà giovanile, scevra da consolidati preconcetti, ma in un’ottica di interazione tra società, istituzioni e generazioni diverse. Guardando il bicchiere mezzo pieno, l’Umbria può ritenersi una comunità dove modelli sociali e comportamentali di riferimento per i giovani sono ancora costituiti da valori familiari forti, così come da relazioni sociali ritenute più importanti delle capacità singole. Adolescenti quindi, che seppur pervasi da modelli di comportamento stereotipati promossi dai mezzi di comunicazione e da stili di vita consumistici e disinvolti, cercano nel rapporto con l’altro il superamento di modelli comunicativi impersonali. “La gioventù femminile risulta più colta e molto più studiosa dei maschi – ha evidenziato la sociologa Cecilia Cristofori -, più intensamente volta a costruire relazioni, più riflessiva, più disposta a scommettere su competenze e intelligenze, più tesa ad intrecciare la propria vita con valori più universalistici e tesi alla comprensione dell’altro da sé, più attenta alla solidarietà”. Ed è forse questo che determina nelle ragazze una maggiore percezione del disagio giovanile che spesso sfocia “in solitudine e scarso apprezzamento di sé – ha aggiunto la Cristofori – facendo emergere una delle gracilità sociali più forti della contemporaneità”. “C’è bisogno di restituire il senso delle cose ai giovani – ha aggiunto il sindaco Leopoldo Di Girolamo – facendo crescere quelle relazioni di comunità che costituiscono il nostro capitale sociale e umano e sul quale si deve investire”. Il valore della comunità è stato anche sottolineato da mons. Vincenzo Paglia: “Di fronte al dramma della solitudine che avvelena la vita di tutti – ha detto il Vescovo – anche dei ragazzi bisogna dare risposte alla loro domanda d’amore, facendo scoprire loro che la felicità non è soddisfare se stessi ma stare con gli altri, per accogliere l’amicizia e la fraternità dell’altro”.

AUTORE: Elisabetta Lomoro