Sant’Ubaldo lo si celebri “lietamente”

Memoria della canonizzazione del Patrono

Domenica 7 marzo la Chiesa eugubina ha celebrato la canonizzazione del patrono sant’Ubaldo, pronunciata da papa Celestino III il 5 marzo 1192. Nella “bolla” si legge tra l’altro: “Celebrando la sua festa tutti gli anni lietamente al 16 maggio, cerchiate con premura che si riconosca che la vostra pietà nel culto divino è realmente aumentata e gli altri prendano esempio dalla vostra condotta, ed il Santo mosso dalle vostre preghiere, interceda presso Dio onnipotente per il bene di tutta la Chiesa”. In quel “lietamente” c’è il riferimento alle “radici” della festa dei Ceri, vale a dire a quella processione con la quale gli eugubini, il 15 maggio 1160, testimoniarono affetto e venerazione per il loro vescovo morente. Un brano richiamato dal cappellano dell’Università dei Muratori mons. Giuliano Salciarini nella recente “lettera ai ceraioli”, da mettere in pratica e tenere presente sempre, ma soprattutto in questi giorni di confronti improvvisati e sopra le righe, con il protagonismo individuale che rischia di prendere il sopravvento sulle radici e sulla coralità della manifestazione. La “canonizzazione” rappresenta la prima ed importante cerimonia legata alla celebrazione folkloristico-tradizionale con l’esordio pubblico dei suoi “personaggi”, il riconoscimento del loro prestigio e della loro autorità. Il programma, predisposto dalla Curia, dalle “famiglie” dei Ceraioli e dall’Università dei Muratori, ha visto alle ore 9 il raduno dinanzi alla cattedrale, la processione fino alla basilica di S. Ubaldo; alle ore 11 messa celebrata dal vescovo mons. Mario Ceccobelli e dall’emerito mons. Pietro Bottaccioli. Al termine investitura ufficiale del capodieci del cero di S. Ubaldo, Ubaldo Colaiacovo. A seguire la consegna di una pergamena con reliquia ai capitani (Stefano Menichetti e Giorgio Pierini) e ai capodieci (Ubaldo Colaiacovo, Andrea Nafissi, Piergiovanni Gaggi). Sabato 6 marzo alle ore 21, invece, concerto nella chiesa di San Domenico tratto da Ubaldus hodie colitur: musiche per sant’Ubaldo dal Medioevo all’Ottocento, diretto da Stefano Mancini ed interpretato da coro, orchestra e solisti Catiuscia Marionni (soprano), Pablo Cesar Cassiba (tenore), Mauro Branda (tenore), Massimo Di Stefano (basso), Luciano Caporossi (corno), Angelo Mischianti e Giuliano Traversini (voci recitanti).

AUTORE: G. B.