Hanno perso con il Bayern Monaco grazie all’incredibile svarione di un arbitro norvegese, titolare di una testa grossa come un melone e lucida come una palla di biliardo. Hanno perso e hanno giustamente reagito con grande forza all’ingiustizia subita dalla loro squadra di calcio. Tra le proposte “riparatorie” se n’è affacciata una “scandalosa”: i fiorentini che l’hanno avanzata hanno fatto riferimento al comportamento recente di un allenatore (credo che si chiami Pillon), di una squadra di serie B (credo che sia l’Ascoli); questo signore, preso atto di un goal del tutto inesistente che l’arbitro aveva ingiustamente assegnato alla sua squadra nel primo tempo, ha esigito che i suoi giocatori, alla ripresa del gioco, nel secondo tempo, segnassero platealmente un autogoal, per ristabilire la giustizia. Bravo. Gnà, “bravo”! I suoi giocatori, la società, i tifosi, gli ultras e gli extra, il Comune, la Provincia e la Regione l’hanno criticato, spintonato, processato, assassinato di botte, non tutte metaforiche. Non l’hanno crocifisso solo perché non avevano una croce a disposizione. Le suore di clausura del monastero vicino alla stadio hanno minacciato che non pregheranno più per lui. Nessuno dunque si azzardi ad avanzare proposte del genere. Tanto meno dei fiorentini, per i quali quelle parole suonerebbero come alto tradimento di due dei massimi esponenti della loro gloriosissima cultura. Tradimento di Niccolò de’ Malclavelli, che non si curò mai di giustificare i comportamenti del Principe, ma volle solo valutare se certi mezzi utilizzati per conseguire un fine politico siano politicamente validi, e oggi non si preoccuperebbe di censurare i comportamenti di un arbitro, ma solo vorrebbe valutare se certi mezzi utilizzati per conseguire un fine calcistico siano calcisticamente validi; bisognerebbe allora decidere cosa s’intende per “calcisticamente valido”, e soprattutto chiedersi cui prodest il mantenere in circolazione arbitri titolari di teste grosse come meloni e lucide come una palla di biliardo. Tradimento di Francesco Guicciardini, “consigliere di tre Papi”, che morendo lasciò ai figli un consiglio amarissimo: “Pregate d’essere sempre dalla parte di chi vince!”.‘Apito, fiorentiannacci della malonza!? “Dalla parte di chi vince”, non “dalla parte di chi ha ragione”! Io vi consiglierei che, alla partita di ritorno, la Fiorentina facesse subito un goal vero. Il resto… si vedrà. Forse ricorrendo ad altre categorie culturali, estranee alle vostre tradizioni più illustri meno contestate.
Fiorentini traditori
ABAT JOUR
AUTORE:
Angelo M. Fanucci