Un guado per andare oltre la crisi

Le proposte dello studioso Giambaldo Belardi: “analisi, coraggio, lungimiranza”

“A mio avviso non è una delle tante crisi che abbiamo avuto nel passato, ma è molto diversa. È di tipo strutturale, cioè difficile a risolversi, per cui per uscirne occorre forte capacità di analisi, coraggio, lungimiranza”: lo sostiene il prof. Giambaldo Belardi, studioso ed esperto dei problemi del territorio, che attinge alla sua esperienza e preparazione per mettere a disposizione della comunità stimoli, proposte, suggerimenti. Il suo contributo tende a mobilitare le energie migliori, a sollecitare il Comune ad assumere un ruolo da coordinatore, stimolare la redazione dei progetti necessari per accedere ai fondi comunitari, individuare nuove direttrici di sviluppo. La crisi che l’Eugubino-gualdese sta attraversando è documentata dalle cifre che lo studioso snocciola: “500 i lavoratori in cassa integrazione e mobilità; alcune aziende hanno chiuso (tra cui la Sirio Ecologica) ed una trentina ha fatto ricorso nel 2009 agli ammortizzatori sociali. La crisi della Merloni di Gaifana che può avere effetti devastanti sull’occupazione (circa 400 gli eugubini che vi lavorano); in crisi l’edilizia, la ceramica, la meccanica ed i trasporti, anche in relazione alle difficoltà del settore della trasformazione dei minerali non metalliferi (350 i lavoratori con la cassa integrazione in deroga). Anche l’artigianato soffre, e i cassintegrati sono 137”. In questo contesto Belardi si augura “che il dibattito sui temi dello sviluppo riprenda con forza” ed auspica “un Consiglio comunale aperto, dedicato alla crisi economica attuale e a un nuovo modello di sviluppo”. Pur consapevole che “amministrare in questo momento è cosa molto difficile”, considera “un dovere del Comune, in un momento di grave crisi” quello “di esercitare un ruolo di coordinatore, di promotore dello sviluppo, individuando, con la collaborazione dei cittadini, delle associazioni di categoria e di altre istituzioni, i possibili sbocchi”. Ritiene infine che “dalla crisi si esce attraverso l’internazionalizzazione delle imprese, aumentando la dimensione delle aziende, realizzando investimenti per la costituzione di reti d’impresa, per l’innovazione, la ricerca e la formazione. Per fare questo è molto importante sfruttare le opportunità che ci vengono date, in questi pochi giorni che rimangono, dai Fondi comunitari”. E le scadenze per accedervi “sono il 12, il 19 e il 30 aprile”.

AUTORE: G. B.