Tre grandi attese

Dal direttore della Fondazione Cei Migrantes l’indicazione di come dovrebbe cambiare il nostro modo di pensare al grande vario mondo dei migranti

L’anno 2010 che inizia porta con sé molte attese del mondo dei migranti. Tre in particolare sembrano chiedere un’urgente risposta culturale, sociale e politica. Una prima attesa è di una lettura vera del mondo migratorio. Questa attesa chiede il superamento del pregiudizio che connette strettamente immigrazione e criminalità, alimentato dalla stampa (il 76% degli articoli), dall’opinione pubblica in Italia (60%) e in Europa (70%). Una seconda attesa riguarda la riforma della legge della cittadinanza, con una particolare attenzione ai minori immigrati in Italia. L’auspicio è che si arrivi, come in diversi Paesi del mondo, a una doppia cittadinanza e alla possibilità che i bambini che nascono sul territorio italiano da subito possano essere cittadini italiani, diversamente da oltre 500.000 bambini che negli anni scorsi sono nati in Italia. Una terza attesa riguarda il ritorno a una cultura sociale che guarda non solo alla casa, ma anche alla strada, non creando forme di esclusione sociale e di abbandono, ma di educazione, di protezione sociale, di accompagnamento sociale. In strada chiedono protezione molti immigrati senza dimora, le donne prostituite, i minori non accompagnati, i nomadi: il 2010 segni un fermo alle violenze moltiplicate nel 2009 e un ritorno di interesse sociale alla strada da parte delle istituzioni. Un’altra attesa riguarda il mondo dei rifugiati. Se il 2009 è stato all’insegna del respingimento, senza alcun frutto se non sofferenza, morte e abbandono, il 2010 segni un ritorno alla protezione sociale, all’accoglienza umanitaria, al riconoscimento del diritto d’asilo di tante persone – uomini, donne e bambini -, dentro un nuovo quadro europeo di tutela dei diritti e della dignità di ogni persona umana aperto dall’entrata in vigore nel 2010 del Trattato di Lisbona. A queste attese specifiche del mondo dell’immigrazione, si unisce l’augurio per tutto il mondo della mobilità: ai nostri emigranti all’estero, soprattutto ai numerosi giovani costretti a lasciare il nostro Paese alla ricerca di un lavoro; a chi è in mare da mesi, lontano dalla famiglia, a chi gestisce gli spettacoli viaggianti, alle famiglie di rom e sinti in cerca di una nuova ”piazza”. Per tutti il 2010 porti pace, giustizia e tutela. (Sul sito www.agensir.it il testo del messaggio del Papa e un dossier sulla Giornata)

AUTORE: Giancarlo Perego