Il Natale torna in fabbrica per la tradizionale celebrazione, che il vescovo Vincenzo Paglia ha presieduto all’interno del reparto della Società delle Fucine nel complesso industriale della Thyssen Krupp – Acciai speciali Terni, alla presenza dell’amministratore delegato Harald Espenhahn, delle autorità cittadine, di numerosi dipendenti dell’Ast e dei loro familiari, uniti a quelli di Diego Bianchina, l’operaio deceduto a causa delle esalazioni di gas tossici lo scorso 1° dicembre. “Celebriamo qui la messa di Natale – ha esordito il Vescovo nella sua omelia – perché Gesù viene a nascere qui, non solo nelle chiese, ma anche in fabbrica, accanto alle linee e al forno, sugli autotreni e sulle gru. Nulla di quello che accade qui dentro gli è estraneo, nulla di quel che qui avviene gli è indifferente”. Il luogo del lavoro diventa come una grande mangiatoia dove si rinnova un Mistero in grado di cambiare i cuori. “Il Natale – ha aggiunto il Vescovo – potremmo paragonarlo all’opera di trasformazione dei ferri vecchi, che vengono lavorati fino ad essere trasformati per diventare quel metallo prezioso che è l’acciaio. Il Natale è l’energia che deve cambiare il nostro cuore, perché venga lavorato come avete lavorato questo altare in acciaio con passione, dedizione e impegno. Come le vostre mani, la vostra intelligenza è tutta tesa a plasmare e trasformare un metallo, tanto più le nostre mani e la nostra intelligenza devono trasformare il cuore per i nostri bambini che debbono crescere in un mondo dove c’è più amore, in famiglie dove la serenità, per quanto possibile, ci sia tutti i giorni”. E dalla fabbrica il Vescovo lancia un monito per la crescente solitudine e per le difficoltà di rapporti tra le persone, perché anche nella fabbrica ci sia una serena convivenza. L’augurio di mons. Paglia è quello che tutti siano “operai di un nuovo amore, di una nuova fraternità e solidarietà tra tutti. Un amore inossidabile come l’acciaio che qui viene prodotto, che porti a vivere un Natale di rinnovamento, di serenità che può essere a volte ferita” da quelli che lo stesso presule ha definito “incidenti del cuore”, incidenti nei rapporti tra le persone che piegano relazioni durevoli. Una solidarietà che dalla fabbrica giunge in cattedrale per il pranzo di Natale con i poveri e con le tante altre iniziative del Natale amico in diocesi. Acciaieria e cattedrale, due luoghi che hanno segnato la vita di un operaio ternano in questi giorni dichiarato venerabile per la sua santità di vita: Giunio Tinarelli, primo venerabile dell’Unitalsi. L’annuncio è stato dato dallo stesso mons. Paglia nel corso della celebrazione in Acciaieria, mentre il 15, 16, 17 gennaio l’Unitalsi di Terni si ritroverà in preghiera accanto all’effigie della Madonna di Loreto che sarà a Terni in visita in diversi luoghi simbolo della città, dall’Acciaieria, all’ospedale, alla cattedrale, al carcere. Un incontro per celebrare l’importante avvenimento che riconosce le virtù di un giovane che ha saputo essere apostolo della sofferenza e della fede, pur completamente immobile nel suo letto a causa della grave infermità che lo ha colpito in giovane età. Da quel letto la testimonianza serena di Giunio Tinarelli ha superato ogni barriera.
Per forgiare cuori nuovi
Terni. La tradizionale eucaristia natalizia del vescovo alle Acciaierie
AUTORE:
Elisabetta Lomoro