Aumenta nell’Eugubino-Gualdese il numero dei giovani che per la ricerca di una prima occupazione ricorrono ai Centri per l’impiego. È quanto emerge da una interessante indagine condotta, nell’ambito del progetto “Largo ai giovani”, dal circolo Acli “Ora et labora”, in collaborazione con il Comune di Fossato di Vico, allo scopo di promuovere iniziative finalizzate ad orientare i giovani nei diversi settori occupazionali aiutandoli nella faticosa ricerca di un posto di lavoro, diventato anche nel nostro territorio un motivo di forte preoccupazione non soltanto fra le nuove generazioni, purtroppo. I dati parlano un linguaggio abbastanza crudo. Nel periodo 1 gennaio – 31 ottobre 2009 gli iscritti sono risultati 697 (336 maschi e 361 femmine) tra cui 304 diplomati, 191 con la licenza media, 16 laureati, 89 senza alcun titolo di studio. Per quanto riguarda le fasce di età, la più affollata è quella compresa tra i 21-30 anni con 354 iscritti, segue quella tra 31-35 anni con 201, scende a 146 la fascia tra 18-20 anni. Nel dettaglio, analizzati Comune per Comune, gli iscritti sono 23 a Costacciaro, 43 a Fossato di Vico, 210 a Gualdo Tadino , 384 a Gubbio, 16 a Scheggia e Pascelupo, 21 a Sigillo. Nello stesso periodo nel 2008 erano 518 (245 maschi e 273 femmine), 302 nel 2007 (104 maschi e 198 donne). Questa infine la dinamica nell’ultimo triennio rapportata ai singoli centri. I ragazzi e le ragazze eugubine alla ricerca del primo lavoro sono saliti a 384 (180 maschi e 294 femmine), contro i 246 (108 e 138), del 2008 ed i 158 (57-101) del 2007. Questa la situazione negli altri Comuni nel triennio: Gualdo Tadino 210-191-106; Costacciaro: 23-15-6; Fossato di Vico: 43-36-14; Scheggia: 16-14-11; Sigillo: 21-16-7. I dati, che meritano ulteriori analisi, sono stati presentatati durante un dibattito svoltosi ad Osteria del Gatto. Illustrati dalla referente del progetto Manuela Martiri, sono la conferma che la crisi economica scarica i suoi effetti sull’entrata dei giovani nel mercato del lavoro. Nel suo intervento l’assessore Maria Prodi ha osservato che i drammatici effetti della crisi hanno investito, seppur con ritardo, e tuttora investono la nostra regione il cui tessuto economico, formato in prevalenza da piccole e medie imprese, è andato in crisi. Il ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali ha soltanto in parte garantito la tenuta dei redditi, ma i giovani hanno finito per risentire maggiormente della situazione, vittime anche del precariato.
Cercasi lavoro disperatamente
Indagine Acli: sempre più giovani ricorrono ai Centri per l’impiego
AUTORE:
G. B.