L’arte è la più alta e nobile forma di dialogo. Paolo VI così si rivolgeva agli artisti: “Il nostro ministero è quello di predicare e di rendere accessibile e comprensibile, anzi commovente, il mondo dello spirito, dell’invisibile, dell’ineffabile, di Dio. E in questa operazione, che travasa il mondo invisibile in formule accessibili, intelligibili, voi siete maestri”. È in questa direzione che si muove l’ultima iniziativa del Museo diocesano, diretto da don Pietro Vispi, con la mostra “Novecento in pittura” dove sono presenti quanti hanno caratterizzato il percorso pittorico del secolo scorso, delineandone valori e tendenze. È allestita nei locali adiacenti la cattedrale, da anni ormai parte integrante delle risorse di storia e cultura che la città propone, facendosi parte attiva nel valorizzare l’acropoli del centro storico; si apre con una certa frequenza ad altre testimonianze che tendono a far conoscere, a portare al godimento del pubblico, quanto il territorio diocesano possiede. La rassegna, che resterà aperta fino al 10 gennaio, annovera opere dei più importanti maestri italiani del secolo da poco concluso, acquistate nel corso degli anni da cittadini che abitano nei Comuni della diocesi, generosamente disponibili a farle uscire da studi e salotti privati per proporle all’apprezzamento del pubblico. “La manifestazione – ha spiegato don Vispi nel corso della presentazione, cui è intervento anche il vescovo mons. Mario Ceccobelli – intende valorizzare tutto ciò che si trova nell’ambito della Chiesa eugubina, integrando, seppur temporaneamente, le risorse museali”. “Novecento in pittura” mette insieme 30 “pezzi” di Annivitti, Sironi, Cagli, Guttuso, Morelli, Soldati, Fazzini, Mirko, Afro, Liberatore, Bruschetti, Dottori, Borghese, Borlotti, Malagodi, Cascella, Gabbiani, Canevari, Mastroianni, Guardascione, Tommasi Ferroni. “È una panoramica – ha spiegato il direttore – che propone espressioni delle più qualificate esperienze artistiche del ’900, dall’impressionismo al futurismo (oltre a Dottori, Sironi con il fondamentale Studio per paesaggi urbani) fino a capolavori contemporaneo. È una sintesi del meglio del meglio italiano”, nonché “un’offerta di dialogo proposta dalla diocesi – ha concluso don Vispi – ad ogni uomo di buona volontà per camminare insieme”. Efficace l’allestimento curato dall’architetto Augusto Solano, che a suo tempo ha progetto anche quello della sezione archeologica. G.B.