I soldi ancora non sono arrivati alle residenze protette – le molte ex case di riposo per anziani e disabili sparse per l’Umbria – ma il presidente dell’Associazione cristiana residenze anziani e disabili dell’Umbria (Acradu), Gino Brunozzi, sembra moderatamente ottimista. Anche se le “sue” residenze protette attendono dalla Regione da oltre un anno l’erogazione delle risorse del Fondo sulla non autosufficienza, istituito con legge regionale nel 2008.
Presidente Brunozzi, a che punto siamo? “Stiamo attendendo di essere convocati dalla Regione dell’Umbria. Spero, pertanto, di dialogare presto sul tema della programmazione delle risorse alle residenze protette. In tutto questo tempo, abbiamo continuato ad operare, in silenzio, in favore delle persone più deboli della nostra regione: gli anziani che necessitano di un’assistenza importante e costante e i disabili gravi”.
I sindacati sono stati già chiamati a palazzo Donini…“Sì, dunque adesso tocca a noi. Noi stiamo solo aspettando di confrontarci con la Regione, per trovare soluzioni – insieme a chi ci governa – alle nostre necessità urgentissime”.
Quali sono i problemi delle residenze protette dell’Umbria? “Per essere accreditate, le nostre strutture si sono dovute adeguare ad una miriade di parametri di legge: dalla grandezza delle camere da letto per gli ospiti ai bagni accessibili, alla camera ardente interna, alle norme antincendio, ecc. Tutte cose sacrosante, ma per la cui realizzazione abbiamo speso tantissimo. Poi ci sono quegli aumenti che chiamo ‘indiretti’. Nelle nostre case di riposo non vive più, come un tempo, il vecchietto che gioca a carte, che cammina abbastanza normalmente e che fa crocchio con gli altri amici nel parco. La realtà che oggi gestiamo fa rima con malati terminali, post ictus, post traumi gravissimi, persone colpite da Alzheimer… Assisterle costa così tanto che le nostre strutture medio-piccole soffrono, economicamente, da anni. E oggi siamo davvero a rischio di sopravvivenza”.
Come uscire da questa difficile situazione? “Innanzitutto occorre che la Regione agevoli, il prima possibile, ogni nostro percorso amministrativo all’interno delle strutture sanitarie pubbliche. Non è accettabile che i nostri assistiti, spesso in condizioni difficilissime, debbano far la fila assieme agli altri cittadini per essere visitati all’ospedale. Poi, subito dopo la morte di qualche assistito, occorre far accedere immediatamente nelle nostre strutture chi ne ha diritto ed è in lista d’attesa. Chiediamo, inoltre, che le visite diagnostiche e le indagini specialistiche vengano effettuate direttamente all’interno delle nostre residenze protette: spesso il solo spostare uno dei nostri pazienti è manovra ardua, pericolosa per la salute del paziente e costosa per le nostre casse. Infine, chiediamo che siano predisposte tariffe differenziate rispetto alla gravità dell’ospite e, poiché esistono persone che possono pagare l’intera loro retta senza problemi, che la Regione aggiunga altri posti letto ai posti letto convenzionati con ognuna delle nostre struttura, che le nostre case di riposo possano gestire in regime privato. Questo ci avvantaggerebbe economicamente, in quanto con ulteriori posti letto, che proporremmo a pagamento, riusciremmo ad abbattere di gran lunga i costi di gestione delle residenze protette poste sotto l’ombrello Acradu”.
Fondo per la non autosufficienza: 11 milioni di euro ancora fermi. E quei 20 che il Governo non dà. Quattro milioni sono nelle mani delle Asl, altri 7 sono nelle casse della Regione dell’Umbria. “I primi sono quelli finanziati direttamente dalla Regione Umbria, i secondi quelli provenienti dal Fondo nazionale per la non autosufficienza (anno 2008), già trasferiti dallo Stato a palazzo Donini”.
L’opposizione, con il consigliere Franco Zaffini, ha segnalato la presenza proprio di queste ultime risorse nelle casse regionali nel corso del “Tavolo del 15 ottobre” sul Piano sociale sulla non autosufficienza 2009-2011, svoltosi alla sala Valnerina di palazzo Cesaroni. “Si tratta di fondi iscritti nel bilancio regionale con delibere della Giunta n. 841/2008 e 1666/2008. Perché, dunque, dalla fine del 2008, si tengono ancora ferme queste risorse invece di erogarle alle residenze protette?”, chiede Zaffini.
Nel frattempo i quasi 21 milioni di euro a carico dei finanziamenti di parte corrente del Servizio sanitario nazionale non sono stati ancora accreditati nelle casse della Regione dell’Umbria e sono proprio questi che gli assessori Damiano Stufara e Maurizio Rosi stanno chiedendo – da tempo e a gran voce – al governo Berlusconi. Le residenze protette che aderiscono all’AcraduLe residenze protette per anziani e disabili gravi aderenti all’Acradu sono 32: 24 in provincia di Perugia ed 8 in quella di Terni. La storia di molte di loro affonda nella seconda metà dell’800, quando solo la Chiesa si occupava dei più deboli e dei malati. L’Acradu ha sede ad Assisi, presso il Seminario regionale umbro.
IN PROVINCIA DI PERUGIA
Casa anziani “S. Gertrude” – Suore benedettine di Santa Gertrude, via Amelia 2, S. Enea; Casa di riposo “Creusa Brizi Bittoni”, viale Cappuccini, 42 Città della Pieve; Casa “Francesco Ridolfi Bizzarri”, via Montalbano 10, Frazione Purello, Fossato di Vico; Casa Serena di Capodacqua Confraternita della Misericordia, via Fiorenzuola 21, Capodacqua di Foligno; Casa di accoglienza “Beata Angela”, Via Cairoli 55, Foligno; “Fiore verde” Società cooperativa sociale, Piazza San Giovanni in Campo, Città di Castello; Casa soggiorno anziani “Casa Benedetta”, via F. Petrelli 24, Sigillo; Comunità di Capodarco dell’Umbria Onlus, Corso Garibaldi 111, Gubbio; Comunità di Capodarco di Perugia Centro diurno “La Collina”, località Prepo 202, Perugia; Fondazione “Casa Serena” Prof. Zeffirino Rinaldi, via XX Settembre 52, Magione; Fontenuovo Casa di accoglienza “Maria Immacolata”, via Torino 1, Marsciano; Fontenuovo “Residenza di ospitalità per anziani” – Fondazione Onlus, via Enrico dal Pozzo 61, Perugia; Villaggio “Santa Caterina” Parlesca Fondazione Onlus “Casa per anziani”, Solfagnano, Parlesca; I Miei Tempi, via Amadio 21, Spoleto; Istituto Padre Ludovico da Casoria per la riabilitazione dellìetà evolutiva, via Frate Elia 1, Assisi; Istituto Serafico per sordomuti e ciechi, viale Marconi 6, Assisi; Opera “Don Guanella” – Centro di riabilitazione “Sereni”, via Tuderte 48, Montebello; Opera Assistenza Malati Impediti (Oami), via dell’Artificiere 6, Baiano di Spoleto; Opera pia “Bartolomei Castori”, via Butaroni 15, Foligno; Suore della Sacra Famiglia di Spoleto: “Casa Marini” – Casa protetta per anziani, via L. Vittori 7, Spoleto; Istituto Nazzareno – Casa per anziani, via Interna delle mura 23, Spoleto; Istituto per disabili “Don Pietro Bonilli”, via Galileo Galilei 179, Spoleto-Montepincio; Istituto Mons. Bonilli, vocabolo Lacrime 4, Trevi; Villa Nazarena “Santa Margherita”, via Indipendenza 8, località Pozzuolo, Castiglione del Lago;
IN PROVINCIA DI TERNI
Associazione Suore Consolatrici del Sacro Cuore di Gesù, via Flaminia Vecchia 20, Frazione Vigne 05030 Narni; Casa della Divina Provvidenza per il riposo della vecchiaia, Zona Cappuccini 9 05016 Ficulle; Casa per Anziani “Maria Sposa e Madre” Congr. Figli dell’Amore Misericordioso, via degli Stazzi 4, Montecchio; Casa vincenziana “G. Andreoli”, via Marconi 10, San Venanzo; Istituto “San Giovanni Bosco” – Suore Serve di Maria Riparatrici, via San Giovanni Bosco 11, Monterubiaglio; Servizi Strutture Terza Età “Villa Canali”, via della Portella 21, Montecastrilli; Villa Sabrina Srl , Strada Pareti 33, Otricoli; Residenza Alzheimer “Non ti scordar di me”, via Capannelle 22, Castel Giorgio.