San Marziale riavrà una comunità di suore

In passato qui vivevano le Benedettine. Ora, per iniziativa del Vescovo, arriveranno le Sorelle del Piccolo Testamento di san Francesco

Riapre il monastero di San Marziale, a Gubbio, dopo la totale ristrutturazione dell’intero complesso monastico. Anche se attualmente adibito ad abitazioni civili, la diocesi di Gubbio, nella persona del suo vescovo, mons. Mario Ceccobelli, ha voluto conservare il profondo significato religioso della struttura secolare, predisponendo una sezione, direttamente collegata alla interessante chiesa romanica, quale abitazione di una piccola comunità religiosa. Non saranno più le monache Benedettine, ma le Sorelle del Piccolo Testamento di san Francesco che, lasciando l’eremo di Sant’Ambrogio per San Marziale, continueranno a testimoniare quella lex orandi, l’accoglienza e il servizio alla Chiesa, tipiche del grande Benedetto da Norcia. Come cappellano di San Marziale fino all’estinzione delle Benedettine, vorrei ricordare le devozioni care a questo centro di spiritualità che è San Marziale. Oltre quella a san Benedetto, celebrato ogni anno l’11 luglio, il 16 luglio si celebrava, con grande concorso di popolo, la festa della Madonna del Carmelo che era contitolare del monastero stesso. Il 12 settembre si venerava santa Sperandia, la dolcissima donna eugubina che la tradizione vuole nipote stessa di sant’Ubaldo. Era una “beghina”, cioè una donna penitente che dopo aver pellegrinato nell’arco della sua vita tra i nostri monti e quelli marchigiani, concluse la sua esistenza nel monastero benedettino di Cingoli diventandone addirittura badessa. Riconosciutane la santità di vita, Cingoli, balcone delle Marche, la scelse quale compatrona. Secondo un’antica tradizione eugubina, si dice che all’interno dell’intero complesso monastico benedettino di San Marziale sia stata accorpata anche la casa natale della Santa. Ne farebbe fede una cappella dedicata a lei, con ingresso sulla strada che conduce verso il monte di sant’Ubaldo. A Gubbio il culto di santa Sperandia riprese nuovo vigore nel 1979, in seguito ad un fatto prodigioso occorso al nostro concittadino Mario Belardi. In seguito ad una improvvisa guarigione da un male incurabile per intercessione della Santa, come ringraziamento, si impegnò a costruire un’edicola in suo onore lungo lo stradone di San Girolamo, dove si trova attualmente. Superate tante difficoltà burocratiche, lui stesso, muratore dell’ ottima tradizione eugubina, costruì l’edicola, dissodando pure il “curvone” che era ridotto a sterpaglia e a luogo poco rassicurante. Io stesso disegnai la piccola statua della santa che il bravo ceramista Leo Grilli poi plasmò con la sua genialità artistica. Il 29 giugno 1980, giorno dell’inaugurazione dell’edicola, centinaia di eugubini erano convenuti nella chiesa di San Marziale. Intervenne alla celebrazione eucaristica e successivamente alla processione inaugurale dell’edicola, il compianto vescovo mons. Cesare Pagani. Un fatto curioso accadde lungo il tragitto: all’improvviso il cielo si oscurò e un fulmine scoppiò proprio vicino all’edicola, creando grande panico ma nessuna conseguenza. Anche se la nuova comunità che prenderà possesso di San Marziale non segue la Regola benedettina, è auspicabile che questi aspetti devozionali tipici del monastero non si estinguano, ma trovino una rinnovata continuità. Ad maiorem Dei gloriam.

AUTORE: P. Gianfranco Casagrande