La Chiesa spoletana nursina accoglie mons. Renato Boccardo

L’ingresso in diocesi del nuovo arcivescovo di Spoleto - Norcia

Nei ritmi del tempo, noi credenti siamo costantemente chiamati a misurarci con i molteplici interventi attraverso i quali Dio continua a rivelare il progetto d’amore per il suo popolo. Lo Spirito parla alla Chiesa che è in Spoleto-Norcia e rivolge, in modo suadente e forte allo stesso tempo, l’invito a voltare pagina, a scrivere ancora un capitolo di storia che salva, una storia che sempre può e vuole incantare ogni uomo di buona volontà.

È in questo contesto che la nostra Chiesa particolare ha appreso la nomina di mons. Renato Boccardo a Pastore e Vescovo della nostra amatissima arcidiocesi. Un devotissimo grazie al Santo Padre che ha provveduto con tanta paternità al bene e al futuro della nostra Chiesa. Grazie anche all’Arcivescovo eletto Renato che ha accettato di venire a dare gloria a Dio nel servizio di questa porzione del suo popolo. Ma grazie soprattutto al Signore che ha preparato e voluto questo giorno.

Nel pronunciare questo grazie intendiamo soprattutto aprirci alla volontà di Dio Padre e alla sua santità che fa sempre “nuove tutte le cose” ( Ap 21,5). In questi anni abbiamo fatto un buon e significativo percorso ma abbiamo ancora tanto bisogno di essere illuminati, di sentirci guidati e sospinti verso quella schiera infinita di santi, che in questa stessa Chiesa ci ha aperto il cammino incontro al Cristo che viene. Questa porzione del popolo di Dio che accoglie il nuovo Arcivescovo è una Chiesa di santi, dalla valle spoletana alla montagna nursina. Una santità che faceva di questo territorio uno dei tanti giardini di Dio, pur nell’infuriare delle tante e continue tempeste.

Il Vescovo non sarà solo: gli faranno corona presbiteri, diaconi, religiosi, accoliti, lettori, ministri straordinari della Comunione, catechisti, operatori pastorali della carità, della famiglia, della salute e della cultura. Come con i predecessori, uniti nella comunione e nella formazione per la missione e la spiritualità. Al Vescovo Renato auguriamo di poter esercitare in serenità di spirito quello che la Lumen gentium chiama il ministero della comunità, nella libertà della verità, nell’unità e nella fedeltà, attento al suo popolo, particolarmente ai poveri e ai giovani, ai disoccupati e agli sfiduciati, ai credenti e agli indifferenti, ai problemi del tempo e a quelli dell’eternità, alla costruzione della città terrena e di quella del Cielo, affinché “Cristo sia tutto in tutti” (Col 3,11).

Auguro al nuovo Arcivescovo Renato che possa godere a lungo dell’affetto, della collaborazione, della stima che il caro popolo spoletano-nursino mai ha fatto mancare a chi si offre come segno dell’amore di Dio e del Vangelo di Gesù. Fin da ora invochiamo su di lui l’intercessione della Santissima Icone – invocata come l’ Aghiosoritisssa , Madre della Misericordia -, il coraggio intrepido del protomartire Ponziano, la sapienza e la paternità del patriarca Benedetto, la particolare fiducia che ancora fa risplendere l’umile ma intrepida Rita, la luce di Chiara della Croce che mai fa mancare il suo conforto nella inevitabile fatica della vita e del ministero.

Dal profondo del cuore, in spirito di vera fraternità e figliolanza cristiana, diciamo: benvenuto e “benedetto colui che viene nel nome del Signore” (Mc 11,9).

Il programma dell’ingresso

Ore 15 – Il presule giungerà sul territorio diocesano, presso la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta a Cesi di Terni, e lì bacerà la terra. Ad accoglierlo ci sarà il vicario generale dell’Archidiocesi, mons. Luigi Piccioli, il parroco di Cesi, don Davide Travagli, e rappresentanti del Comune ternano.

Ore 15.45 – Da Cesi, passando per Portaria e Firenzuola – le comunità dell’Archidiocesi in comune di Acquasparta – l’arcivescovo giungerà nel piazzale della chiesa parrocchia Maria Bambina di Baiano di Spoleto. Lì, sarà accolto dal sindaco di Spoleto, Daniele Benedetti, e dal parroco, don Renzo Persiani. L’Arcivescovo, poi, sarà scortato dai Carabinieri e dalla Polizia Municipale fino in piazza Campello: raggiungerà a piedi Piazza del Municipio, dove verrà accolto dagli sbandieratori e tamburini di Montefalco.

Ore 16 – Il sindaco e la presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, saluteranno mons. Boccardo nel Palazzo comunale; il presule, dopo aver riposto ai saluti, sosterà in preghiera nella Cappella Palatina del Municipio.

Ore 17 – Statio nella basilica di Sant’Eufemia; processione di vescovi e sacerdoti verso la basilica Cattedrale e Messa stazionale di inizio del Ministero episcopale di mons. Renato Boccardo. In piazza Duomo verranno resi gli onori all’arcivescoivo da un picchetto in arme del I° Reggimento “Granatieri di Sardegna”, 2° Battaglione Granatieri “Cengio” di stanza in Spoleto, in Grande uniforme di Rappresentanza del 1848 e da una Rappresentanza delle Forze armate e Forze dell’Ordine presenti sul territorio.

All’interno della cattedrale , dopo il canto d’ingresso, l’Arcivescovo venererà l’altare e consegnerà la Bolla pontificia di nomina al Cancelliere arcivescovile, mons. Giampiero Ceccarelli, che ne darà solenne lettura. Al termine, il Cancelliere, pronuncerà la seguente formula: “Fratelli e sorelle, per grazia di Dio e designazione della Sede Apostolica da questo momento l’Arcivescovo Renato Boccardo è Pastore della Santa Chiesa di Spoleto-Norcia”.

Il Presule, quindi, prenderà possesso della cattedra e verrà salutato ufficialmente dall’Amministratore apostolico della diocesi mons. Riccardo Fontana. Si recheranno alla cattedra per l’abbraccio di obbedienza al nuovo arcivescovo i sacerdoti, due ministri straordinari della comunione, due accoliti, due lettori, due operatori Caritas, due giovani, una famiglia, due insegnanti di religione, due religiose e un eremita.

La liturgia sarà animata insieme dai cori della diocesi, guidati dal maestro Francesco Corrias, direttore della Cappella musicale del Duomo. Al termine della liturgia , mons. Boccardo saluterà i fedeli in piazza Duomo. L’archidiocesi regalerà al nuovo vescovo un pastorale e, in spirito di vera fraternità e figliolanza cristiana, diciamo: benvenuto e benedetto.

AUTORE: * Vicario generale della diocesi di Spoleto-Norcia