Appuntamento a primavera, e nel frattempo non si sta ad aspettare. L’assemblea diocesana sabato mattina 23 novembre si è conclusa con un arrivederci e un invito a fare, o meglio a tessere relazioni. A cominciare dalla relazione personale e comunitaria con la Parola di Dio fino alla costituzione e attivazione degli organismi pastorali e alla cura dei più poveri e deboli.
Il “volto della Chiesa” nella Lumen Gentium
La mattinata è iniziata con il vescovo Ivan Maffeis che accoglieva i partecipanti alla porta della chiesa di Santa Lucia, è proseguita con la preghiera e l’ascolto della meditazione biblica di don Alessio Fifi sul tema dell’autorità nella Chiesa, e poi la relazione della teologa Simona Segoloni, che ha evidenziato il “volto della Chiesa” nella Costituzione Lumen Gentium del Concilio Vaticano II, promulgata da Paolo VI sessanti anni fa, il 21 novembre 1964. Un “volto” i cui tratti sono stati deli
neati più chiaramente evidenziando il cambiamento profondo che i padri del Concilio hanno voluto segnare rispetto alla teologia ed ecclesiologia del Concilio Vaticano I, riportando al centro della autocomprensione della Chiesa il Vangelo, con le parole e i gesti di Gesù. La Lumen Gentium ha profondamente cambiato il modo di intendere e di descrivere la Chiesa, mettendone al centro il battesimo e il popolo dei battezzati nel quale si esprimono le differenze di carismi e servizi. Così scopriamo, ha detto Segoloni, che la salvezza passa dentro la trama delle relazioni interpersonali, che nessuno è più importante dell’altro ma è nell’intreccio delle relazioni che ci consente di fare esperienza di Dio.
Partecipare agli appuntamenti e iscriversi alla newsletter
Parole che hanno avuto un’eco nella condivisione in gruppi e nelle indicazioni del vicario per la pastorale, don Simone Pascarosa che ha invitato a partecipare agli appuntamenti diocesani che segnano l’anno pastorale e ad iscriversi alla newsletter diocesana, strumento di comunione e condivisione della Chiesa diocesana perugino-pievese.
Il Vescovo: Portate nelle case il testo del Vangelo di Luca
L’anno pastorale che si apre è anche anno giubilare della “Speranza”. “La nostra speranza – ha ricordato il Vescovo – è fondata sulla Parola”. Per questo ha chiesto ai parroci di portare nelle case, come dono, in occasione delle benedizioni, il testo del Vangelo di Luca del quale l’editrice La Voce sta curando una stampa che sarà introdotta da un commento del Vescovo.
L’apertura dell’Anno giubilare in diocesi
L’assemblea si è conclusa con l’invito a proseguire il cammino sinodale. “Abbiamo rinnovato il Consiglio pastorale diocesano” ha detto il Vescovo invitando parrocchie e unità pastorali a rinnovare gli organismi di partecipazione e attivarli là ove non siano costituiti. Il vicario generale don Simone Sorbaioli ha invitato a partecipare all’apertura dell’Anno giubilare domenica 29 dicembre: alle 11 nella Cattedrale di Perugia e, alle 18, nella Concattedrale di Città della Pieve.
Le iniziative di carità per l’anno del Giubileo
Il direttore della Caritas diocesana don Marco Briziarelli ha annunciato le iniziative di carità per l’anno del Giubileo, annunciando la campagna di sensibilizzazione che inizia in questa prima domenica di Avvento. Una campagna centrata su un’idea che si ripete, con 5 diverse risposte accompagnate da 5 diverse immagini.
Il sostegno alle famiglie con una donazione
L’appello è a sostenere con una donazione le oltre 3.200 famiglie accompagnate dalla Caritas Diocesana di Perugia – Città della Pieve. “Se le donazioni potessero parlare” recita la campagna, “ti direbbero che nel 2023 abbiamo garantito”: – 14.717 interventi di ascolto a persone in difficoltà, – 36.232 pasti caldi tramite la mensa ‘don Gualtiero”, – le cure a 413 persone tramite la farmacia solidale, – una casa a 181 persone in emergenza abitativa, – la spesa a 5.723 persone tramite gli empori della solidarietà. Situazioni e numeri che richiamano l’ampiezza delle necessità cui la Caritas diocesana (attraverso gli sportelli parrocchiali e diocesano) cerca di far fronte in una situazione economica generale in cui si registra un aumento della povertà e una diminuzione della protezione sociale dello Stato.