Mai come in questa tornata elettorale si è parlato della discesa in campo dei cattolici. Certo non è la prima volta. Forse la risonanza è perché la presidente eletta della coalizione di centrosinistra è cattolica praticante e viene dalla città del Poverello, Assisi. Sicuramente la lista civica del centrosinistra “Umbria domani”, che ha portato a casa il 4,7% delle preferenze facendo eleggere la cattolica Bianca Maria Tagliaferri (1.177 voti), ha fatto la differenza.
L’esperienza di Capaccioni tra i civici
Tra i non eletti della lista, un volto ben conosciuto tra i commercianti del capoluogo umbro è Giuseppe Capaccioni, fino a due anni fa responsabile umbro di Comunione e liberazione, che alle elezioni regionali ha compiuto un percorso a esclusivo titolo personale come laico impegnato nella realtà sociale e politica, ispirato dai principi dalla dottrina sociale della Chiesa.
Dopo “la bella avventura vissuta”, sta già pensando a come continuare l’esperienza “per dare il nostro contributo, anche in virtù di chi ci ha accordato la fiducia”. E sul supporto dei civici, fondamentale per la vittoria della presidente Proietti, è stato chiaro: “Forse è spiegabile anche dall’astensione, perché la gente è un po’ stanca della politica. Durante questa campagna elettorale mi sono sentito dire ‘tanto è tutto uguale’. Quindi probabilmente l’impegno dei civici, che si rioccupano della cosa pubblica non per qualche interesse personale, è necessario in questa fase della politica per far riavvicinare la gente”.
Il contributo dei cattolici in politica
“Ormai da tempo i cattolici sono ovunque – ha aggiunto – e il loro contributo è il ‘sale della terra’. Sicuramente la figura di Proietti, da questo punto di vista, è stato un punto interessante per riattenzionare questo mondo alla politica”. Per Capaccioni non è più rinviabile un dialogo fra i cattolici di centrosinistra e quelli di centrodestra: “In questi anni alla politica è venuto a mancare proprio il dialogo. L’Italia in generale non può più pensare di essere governata da una contrapposizione continua”.
Dialogo necessario oltre gli schieramenti
“C’è bisogno – continua – di trovare punti di dialogo; e se non lo facciamo noi del mondo cattolico per primi, penso che sia difficile poterlo poi pretendere da altri”. Sulla spaccatura all’interno del mondo cattolico, che vede approcci diversi verso le tematiche che toccano più sensibilità, non ha dubbi: “In politica abbiamo assistito a una suddivisione tra temi etici e temi sociali, che la dottrina sociale della Chiesa deve tenere insieme. Bisogna pertanto ritrovare delle modalità per cui si possa dialogare e camminare insieme su questi aspetti; e penso che le dichiarazioni di Stefania durante la campagna elettorale, quando è stata interrogata sulle questioni etiche, possono essere significative. È lì dove bisogna guardare”.
L’auspicio per Proietti: il coraggio di cambiare
Il suo auspicio, infine, è che la nuova presidente si interessi subito al bene comune, e che, “come ha già dimostrato in tante cose, abbia il coraggio di cambiare certe ‘liturgie’ che nella politica sono ormai consolidate. Che vada oltre i metodi del ‘cambia il colore politico ma il metodo rimane lo stesso’, e punti al rinnovamento, scegliendo gente competente e, quindi, faccia un lavoro serio per affrontare le problematiche che poi riguardano tutti”.
Rosaria Parrilla