Al via la prima Visita pastorale

L’ha annuciata il Vescovo durante la festa della Dedicazione della cattedrale. Lo accompagnerà l’immagine di sant’Ubaldo

In occasione della festa della Dedicazione della cattedrale ed a conclusione dell’Assemblea diocesana, mons. Mario Ceccobelli ha annunziato la sua prima visita pastorale: “Un mio dovere di vescovo”, ha detto, ma anche occasione per una più approfondita conoscenza reciproca. Coincide con due eventi di grande significato: “l’Anno sacerdotale indetto da Benedetto XVI in occasione del 150° anniversario del dies natalis di Giovanni Maria Vianney, patrono di tutti i parroci del mondo” e “l’850° anniversario della morte di sant’Ubaldo. Durante la visita mi accompagnerà in ogni parrocchia una sua immagine, segno della sua presenza mediatrice di grazie per il nostro popolo”. Ha quindi richiamato propositi e aspettative. “Vengo per conoscere più da vicino la vita delle comunità cristiane della diocesi, per condividere la difficoltà di testimoniare oggi il Vangelo; per aiutare le comunità, con un dialogo schietto e sincero, a camminare insieme superando le eventuali divisioni e incomprensioni: segni questi della fragilità umana da cui nessuno è esente; per incoraggiare i presbiteri a diventare cercatori di carismi, cioè dei doni che lo Spirito santo ha deposto nel cuore di ogni battezzato. Doni che dopo essere stati individuati vanno coltivati con una formazione adeguata, e trasformati in servizi per l’edificazione della comunità cristiana”. La visita intende altresì “stimolare le comunità parrocchiali affinché s’interroghino per cercare insieme nuovi linguaggi e cammini per poter offrire a quanti intendono cominciare a credere itinerari di fede più consoni alla loro sensibilità ed esperienza di vita; verificare insieme la concreta attuazione dei suggerimenti che ho proposto con le lettere pastorali in questi quattro anni di ministero in mezzo a voi”. Verifica “importante anche per me, per poter correggere anch’io il mio linguaggio e il mio modo di comunicare”. “Vengo – conclude – per sollecitare la collaborazione tra le comunità parrocchiali della stessa zona pastorale, favorendo così quella pastorale integrata che si avvale anche della preziosa collaborazione e delle risorse che i gruppi e i movimenti sono chiamati ad offrire nella costruzione dell’unica Chiesa”. L’annuncio si conclude con l’invito a “dedicare i prossimi mesi ad un’adeguata preparazione”, trattandosi di un evento che “necessita di un coinvolgimento attivo e partecipe di tutti coloro che sono impegnati nella vita della comunità: dai sacerdoti agli operatori pastorali, alle famiglie, ai giovani”.

AUTORE: G. B.