‘Segnali di recupero ci sono, ma non si può ancora parlare di ripresa. Qualche imprenditore del Ternano inizia ad avere degli ordini, c’è la Thyssen-Krupp Acciai speciali Terni (Ast) – la nostra prima azienda, una cui crisi produrrebbe non solo devastanti effetti psicologici – che sta procedendo a pieno regime’ Però è troppo presto per sbilanciarsi, per dire che siamo fuori pericolo’. Il presidente degli industriali ternani, Umbro Bernardini, è ottimista per natura e, al tempo stesso, uno che guarda la realtà in faccia. ‘Per sapere quando la ripresa dei consumi ci sarà, avremmo bisogno della sfera di cristallo”, aggiunge. La crisi c’è e resiste. Inutile nasconderlo. Il sistema delle imprese ternane sta registrando un calo di produzione del 25-30 per cento rispetto al primo semestre del 2008. E c’è chi afferma che l’autunno sarà il periodo peggiore per le famiglie e i lavoratori, quello in cui la crisi colpirà più duramente. ‘Sì, questa analisi mi trova d’accordo. C’è il rischio di un ulteriore impatto sul sociale, si potrebbero perdere altri posti di lavoro’ nella Conca ternana, in Umbria e nel resto d’Italia’, commenta Bernardini. Confindustria: difendere solo le aziende sane Alcune aziende umbre, anche del Ternano, erano già in difficoltà prima della crisi. ‘Vero – dice Bernardini. – Infatti il nostro sostegno alle imprese, anche attraverso il nostro consorzio di garanzia collettiva dei fidi, non verrà sprecato per difendere l’indifendibile. Prima che la crisi finanziaria economica esplodesse virulenta, c’erano già delle aziende ‘traballanti’, dove gli affari erano stati gestiti male. Adesso è il momento di difendere le aziende sane, con una situazione patrimoniale discreta, che si sono esposte economicamente per innovare e per solcare i mercati internazionali, che si stanno aiutando ricorrendo all’uso degli ammortizzatori sociali… Ma che sono prontissime ad aggredire il mercato alla prima occasione buona’. Stretta creditizia? Meglio le banche piccoleCome si stanno comportando le banche nel corso di questa crisi finanziaria ed economica? Parlando con Bernardini, qualcosa di interessante viene fuori. Ad esempio, che piccolo è bello (o, più precisamente, sarebbe stato bello’) anche riguardo le dimensioni degli istituti di credito. ‘Le banche – spiega il presidente di Confindustria Terni -, pur in una fase di sostanziale tenuta del sistema economico, hanno negato l’esistenza di una potente stretta creditizia che è tuttora in atto, proprio mentre l’economia mondiale sta cercando un nuovo assetto. I nostri associati hanno i rapporti più complicati con i grandi gruppi bancari che operano anche qui in Umbria, quali Banca Intesa e Unicredit. Questi colossi bancari non conoscono nel dettaglio il territorio, gli imprenditori che chiedono il credito. Invece gli istituti di dimensioni medio piccole hanno maggiormente il polso della situazione, sanno con esattezza se un imprenditore è serio e merita la loro fiducia, anche al di là di ogni statistica, andamento o degli stessi parametri di Basilea 2 (dal 1’gennaio 2008, con il nuovo accordo sul capitale, le banche classificano i clienti in base al grado di rischiosità, stabilendo una classifica del loro merito creditizio, ndr)’. I vantaggi della crisiC’è qualcosa di positivo che questa crisi ha portato? ‘Il miglior merito di questa crisi – risponde sicuro Bernardini – è che ha dimostrato l’assoluta inconsistenza di certe cose. In tanti, speculando nell”avventuroso’ mondo della finanza, hanno provato a far soldi seduti davanti a un computer, magari alzandosi alle 10 di mattina’ Certo, qualcuno c’è riuscito, ma in molti hanno fallito e hanno creato gravissimi problemi alle economie reali. Questa crisi ci deve far seriamente riflettere sul fatto che le vecchie regole sono quelle tuttora più valide: la fortuna di ognuno di noi è fatta di lavoro, di sacrificio, di beni prodotti. Cose concrete, insomma. Spero – continua Bernardini – che le famiglie italiane sappiano trasmettere ai propri figli soprattutto il senso di sacrificio’ Un tempo, se il mondo si fosse ritrovato in una crisi economica come questa, sarebbe sicuramente scoppiata una guerra. Oggi, grazie a Dio, ciò non avviene perché abbiamo costruito delle democrazie solide, che riescono a gestire anche momenti di sofferenza come questo. Ma è un patrimonio che va conservato e tutelato, se teniamo alla pace, alle nostre famiglie e ad una vita serena’.
Antiche regole per una sana ripresa
Crisi economica. Intervista a Umbro Bernardini, presidente degli industriali ternani
AUTORE:
Paolo Giovannelli