Vorrei far conoscere ai lettori de La Voce un aspetto della vita e dell’esperienza ecclesiale del nuovo Arcivescovo di Perugia che non è molto noto, ma ritengo sia interessante per conoscere la persona ed un po’ della sua vita. Mi permetto però di farlo senza i toni eccessivamente solenni che si usano in queste occasioni e che ricordano più i necrologi, che un biglietto di sinceri auguri di buon lavoro. Mons. Gualtiero Bassetti non è soltanto vescovo di Arezzo, ma dal gennaio 2001 ricopre per mandato della Santa Sede l’incarico di visitatore apostolico dei seminari italiani. Nel corso di questi anni sono stati molti i seminari italiani che ha avuto occasione di visitare da un capo all’altro della Penisola, da quelli piccolissimi con tre o quattro seminaristi, a quelli che superano il centinaio. Recentemente nella sua vista al grande Seminario di Milano spiegava: ‘Mio compito è quello di garantire e rinsaldare a nome della Chiesa un legame di comunione tra i vari seminari sparsi in Italia’. Non un ispettore quindi, un compito che non amerebbe certo fare, ma un visitatore cordiale, desideroso di conoscere le singole realtà sul territorio e soprattutto di incoraggiare e sostenere. Per questo e con lo stesso stile, mons. Bassetti venne a visitare anche il nostro seminario regionale nel 2004 incoraggiando tutti e rinsaldando quei legami di amicizia tra toscani ed umbri che, come tutti i legami fraterni sono: forti, intensi e non privi di qualche sano dispetto. Nella sua veste di visitatore mons. Bassetti partecipò poi, come relatore e saggio consigliere, all’incontro dei rettori dei seminari regionali d’Italia che si tenne nel 2005 ad Assisi. Il Regionale era ancora nella sede provvisoria di Santa Tecla. Negli anni seguenti, la sua presenza a questi incontri amichevoli si è spesso ripetuta. Per questo molti dei nostri giovani preti conoscono bene mons. Bassetti. Un incarico così significativo non gli era stato certo assegnato a caso, infatti la gran parte del suo ministero sacerdotale il nuovo arcivescovo di Perugia lo ha svolto nei seminari minore e maggiore di Firenze. Alcune date non sono secondarie. L’avventura di mons. Bassetti con i seminari cominciò quando era semplicemente ‘don Gualtiero’, a soli due anni dall’ordinazione nei quali fece il vice-parroco; iniziò così nel fatidico ’68, quando fu chiamato dal cardinale Ermenegildo Florit a ‘rifondare il Seminario minore’ e ad interessarsi della pastorale vocazionale. Ricordando quei tempi mons. Bassetti, in un incontro di qualche anno fa mi diceva: ‘Il Cardinale mi disse che mi avrebbe lasciato solo qualche anno, ma in realtà passarono 11 anni. Nel ’77 il cardinale Giovanni Benelli prese il posto di Florit e mi disse che per me era ora di cambiare. Credevo mi affidasse una parrocchia, invece a 37 anni mi volle responsabile del Seminario maggiore, che allora contava più di 60 alunni. E ci rimasi anche con il card. Piovanelli, che disse: ‘Io non faccio cambiamenti, sono un vescovo nuovo, quindi devi continuare per un po’ di tempo’. E con quel po’ di tempo, dall’82 arrivai fino al ’90’. Come sempre, nella Chiesa nulla è più definitivo del provvisorio’ Ricordo che chiesi allora a mons. Bassetti se era stato quello il momento in cui finalmente aveva capito che ‘non bisogna mai fidarsi dei vescovi!’. Mi rimproverò, ricordandomi che come rettore queste cose non dovevo dirle neppure per scherzo, ma i suoi occhi ‘toscani’ ridevano e così il rimprovero giunse al suo effetto, ma senza che mi sentissi né ferito né pentito più di tanto, per una cattiveria veniale che era piaciuta anche a lui. Questo è il suo stile: chiarezza, semplicità, bonomia, ma con quel tanto di ‘pepe toscano’ che secondo me, ed anche secondo molti altri, non guasta. Devo dire, per chiudere con il sorriso, che: con un ‘vescovo Gualtiero’ a Foligno che è stato per una vita padre spirituale, ed ora un altro ‘vescovo Gualtiero’ a Perugia che per una vita ha fatto il rettore, potrei pure andare in pensione, tanto chi ci pensa al Seminario regionale c’è di sicuro!
Mons. Bassetti, lo conosciamo bene!
Il Rettore del Seminario regionale umbro racconta le lunghe e simpatiche frequentazioni con il nuovo Arcivescovo di Perugia
AUTORE:
Nazzareno Marconi