Là dove nacque l’evangelizzazione

Intervista a mons. Giovanni Scanavino di ritorno da un pellegrinaggio in Turchia

Mons. Giovanni Scanavino, vescovo di Orvieto-Todi, ha presieduto il pellegrinaggio in Turchia ‘Sulle orme di san Paolo,’ tenutosi dal 24 giugno al 1’luglio. La meta era visitare e pregare nei luoghi ove si svolse l’azione evangelizzatrice di san Paolo. Al rientro gli abbiamo rivolto alcune domande. Il pellegrinaggio in Turchia sulle orme di san Paolo, Apostolo delle genti, afferrato da Cristo, quali emozioni ha suscitato in lei? ‘Camminare oggi sulle orme di san Paolo ci offre solo una pallida idea dei viaggi apostolici compiuti da Saulo di Tarso, convertito e afferrato da Cristo, per annunciare il suo vangelo. È bello ed emozionante rivedere i luoghi dove Paolo ha fondato le sue comunità e che poi ha più volte visitato, ma non c’è paragone con le diverse condizioni di estrema difficoltà incontrate da Paolo. Oggi si viaggia in autobus e in aereo, ed è già complicato dover restringere tutto l’itinerario in pochi giorni. Immaginiamoci gli spostamenti al tempo di Paolo, affrontati sempre con la passione di chi doveva diffondere la buona notizia! Questo primo confronto ha causato sicuramente una forte emozione, e ci ha costretti a ripensare alla nostra azione apostolica e profetica, spesso troppo comoda e ben lontana dalla grinta paolina. Abbiamo avuto modo, soprattutto nei lunghi trasferimenti in autobus, di rileggere e meditare le pagine più significative del ‘vangelo di Paolo’, e questo ci ha permesso di sintonizzarci ‘ grazie alla guida dell’esperto p. Tonino ‘ con il pensiero e l’attività apostolica originale di Paolo, con il suo modo di concepire la Chiesa e di vivere l’eucaristia’. Pensando con sentimenti di ammirazione a san Paolo, quali le tappe più significative del pellegrinaggio?’Una tappa di forte impatto emotivo è stata certamente la visita all’antica Efeso. Qui abbiamo potuto ripensare ad una delle più grosse difficoltà affrontate da Paolo nello scontro inevitabile con il mondo pagano. Gli scavi archeologici, di grandi dimensioni, ci hanno permesso un’ambientazione molto vicina e verosimile. Alla rievocazione della chiesa paolina si è aggiunta poi quella, non meno significativa, della casa di Giovanni l’evangelista e della Madonna, che, secondo la tradizione, proprio a Efeso avrebbe trascorso i suoi ultimi anni prima della sua assunzione al Cielo. Qui la celebrazione ha raggiunto toni emotivi di grandissima intensità’. Oltre alle emergenze storiche, archeologiche, si leggono, oggi, segni della presenza cristiana? ‘Rimane il grande rammarico di non incontrare quasi più segni nuovi e attuali dell’antica presenza cristiana, se non i luoghi con il loro richiamo storico. Oggi la Turchia è prevalentemente musulmana, una nazione che sta facendo passi da gigante per allinearsi al modello europeo, e per certi aspetti ci sta anche riuscendo, vedi l’aspetto turistico e artigianale. Anche questo però è un forte richiamo paolino. Tocca alla Chiesa di oggi restituire alla Turchia cristiana antica (Anatolia, Cilicia, Cappadocia ‘) quell’aspetto missionario nuovo che può riportare il cristianesimo di fuoco di Paolo. Alcuni segni li abbiamo visti: piccole comunità con poche sorelle consacrate, a Efeso e Tarso. Mentre ci uniamo alla loro preghiera perché non si spenga la loro lampada, dobbiamo ripensare seriamente a questi nuovi orizzonti missionari, perché le orme di Paolo e del suo vangelo tornino a rivivere’. Nel ringraziare mons. Giovanni Scanavino per averci fatto rivivere in una sintesi efficace i luoghi attraversati e i problemi politico-ambientali, invitiamo i nostri lettori ad unirsi in preghiera perché torni a splendere la fede cristiana in questa terra che le diede il nome.

AUTORE: Antonio Colasanto