Donati ventilatori per dare un po’ di respiro a chi è in carcere

Tutti sbagliamo, “ma l’importante è non rimanere sbagliati”: rialzarsi anche grazie a chi aiuta a risollevarsi, senza mai guardare dall’alto in basso chi è caduto. Così Papa Francesco si era rivolto a un gruppo di detenuti a Santa Marta.

Donati 2000 ventilatori a 30 istituti penitenziari

Proprio quelle parole di Bergoglio hanno ispirato il progetto “Semi di tarassaco volano nell’aria” che dimostra come ci sia ancora chi si ricorda dei detenuti. In particolare, il Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica – in collaborazione con l’Ispettorato generale dei cappellani delle carceri e il sostegno della Presidenza della Conferenza episcopale italiana – , ha deciso di donare oltre 2.000 ventilatori a 30 istituti penitenziari per affrontare il caldo estivo con un minor disagio.

Il carcere di Capanne a Perugia e di Sabbione a Terni

In Umbria sono coinvolti il carcere di Capanne a Perugia e quello di Sabbione a Terni. Qui, i ventilatori sono stati consegnati direttamente dal vescovo Francesco Antonio Soddu venerdì 28 giugno in occasione della cresima di nove detenuti.

La testimonianza di padre Massimo, cappellano di Terni

“Il carcere – ha dichiarato padre Massimo Lelli, cappellano a Terni – è luogo di pena, nel duplice senso di punizione e di sofferenza, e ha molto bisogno di attenzione e di umanità. È un luogo dove tutti sono chiamati al difficile compito di curare le ferite di coloro che, per errori fatti, si trovano privati della libertà personale”. Pur nelle numerose complessità – “in questi ultimi mesi l’istituto di Terni ha dovuto affrontare non pochi problemi tra rivolte, suicidi, carenza di personale e le tante difficoltà giornaliere – , l’iniziativa è stata accolta positivamente: i 70 ventilatori donati, insieme ad altre attività e iniziative estive, “sicuramente aiuteranno i detenuti e chi qui lavora ad affrontare meglio il caldo” sottolinea il francescano, ricordando chele carceri hanno bisogno di essere sempre più umanizzate: l’esperienza dimostra che possono diventare veramente luogo di riscatto, di risurrezione e di cambiamento di vita. Tutto concorre al bene di coloro che sono chiamati a camminare in un’unica direzione per aiutare a rialzarsi e a crescere nella speranza di quanti sono, purtroppo, caduti nella trappola del male”.

…e di padre Francesco, cappellano di Perugia

“Il periodo estivo in carcere è sempre molto delicato: le attività trattamentali sono praticamente sospese, il sole e l’alta temperatura rendono difficile anche l’ora d’aria. La struttura, completamente al sole, si surriscalda e rende difficile il soggiorno dentro le celle, prive non solo del condizionatore ma anche di un semplice ventilatore. Chi ha possibilità economiche se ne procura uno pagando il consumo di elettricità supplementare”. A spiegare quella che è la vita nel carcere di Perugia è il cappellano padre Francesco Bonucci, che vede nel dono dei ventilatori “un intelligente atto di carità, che interviene in una situazione particolarmente difficile, con un gesto concreto e visibile a indicare ancora una volta l’attenzione e la vicinanza della Chiesa a questi nostri fratelli. Possono sembrare piccoli gesti – conclude il francescano – ma in realtà agli occhi della popolazione carceraria e dell’Amministrazione dicono di come la Parola annunciata dalla Chiesa si incarna concretamente, evidenziando la cura che, come comunità cristiana, esprimiamo anche verso chi ha commesso gravi reati”.

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