Uniti attorno a Cristo

Riunite a Orvieto tutte le Confraternite d'Italia per il loro XVIII Cammino nazionale

Domenica 21 giugno Orvieto ha visto la pacifica invasione delle Confraternite d’Italia che tramite il proprio organo di governo, la Confederazione delle Confraternite delle diocesi d’Italia, avevano scelto proprio la città del miracolo eucaristico quale meta del XVIII Cammino nazionale. Il Cammino ha visto quindi riunirsi ad Orvieto migliaia di persone in rappresentanza di tutte le Confraternite presenti sul territorio nazionale, con un miscuglio di colori e tradizioni che hanno reso piacevole la sfilata per le vie del centro storico anche a chi era un semplice osservatore.Le confraternite hanno un’origine molto antica. Vennero fondate per l’impegno dei laici a servizio della Chiesa cattolica, in particolar modo verso il compimento di opere di carità e assistenza, ma anche per tramandare valori morali e fede. Proprio l’unità attorno a Cristo e alla Chiesa è stato il motivo principale attorno al quale si è sviluppato il raduno nazionale, come ha tenuto anche a sottolineare mons. Brambilla, delegato nazionale per le Confraternite d’Italia, in occasione del mandato alle confraternite al termine della messa dal vescovo della diocesi di Orvieto – Todi, mons. Scanavino. In termini pratici la giornata, purtroppo disturbata dall’ondata di maltempo che ha rovinato in parte il corteo, è stata organizzata di concerto tra l’Opera del duomo, la diocesi di Orvieto-Todi, il Comune di Orvieto, la Fondazione Cassa di risparmio di Orvieto, l’Agenzia regionale di promozione turistica dell’Umbria con il patrocinio di: Regione Umbria, Provincia di Terni, Presidenza del Consiglio dei ministri e Università di Roma ‘La Sapienza’. Le varie confraternite, cha hanno mobilitato circa ottomila partecipanti, hanno percorso le vie del centro storico di Orvieto divise in tre cortei con tre percorsi differenti con a capo del corteo una differente reliquia: l’Ostia incarnata di Alatri, la S. Spina di Vasto e la reliquia di S. Antonio. Proprio i cortei hanno dato l’immagine complessiva della varietà delle confraternite esistenti, ciascuna con proprie caratteristiche, proprie tradizioni e costumi, che hanno creato non poca curiosità alle persone estranee a questo tipo di devozioni, che hanno visto sfilare migliaia di persone con mantelli colorati, stendardi antichi, pendagli, rosari e croci anche di dimensioni considerevoli. Naturalmente, visto il numero considerevole di afflusso alla città, l’organizzazione ha richiesto anche una viabilità particolare e l’intervento di molti volontari per garantire una tempestiva iscrizione dei partecipanti, un servizio snello e organizzato durante la celebrazione e l’informazione necessaria agli abitanti di Orvieto che hanno vissuto qualche disagio vista la modifica alla viabilità ordinaria resasi necessaria. Il momento culminante del Cammino è stata sicuramente la solenne celebrazione in duomo – durante la quale è stato esposta la reliquia del santo Corporale del Miracolo eucaristico – che ha visto la cattedrale piena al suo interno, e migliaia di persone sistemate all’esterno con la possibilità di seguire la messa sui maxischermi appositamente installati. Durante l’omelia anche il Vescovo della diocesi di Orvieto – Todi ha richiamato tutti i presenti sul senso della fede in Cristo, spronando a non avere paura a difenderla e a manifestarla. Al termine della celebrazione è avvenuto un gesto particolarmente toccante durante il quale sono state donate alla Confraternita di Onna, paese distrutto dal terremoto in Abruzzo, le offerte raccolte da tutte le confraternite presenti, per evidenziare lo spirito di unità e solidarietà che deve necessariamente esistere tra tutti i cristiani, e in modo particolare tra i confratelli. Al termine del Cammino si può fare anche una considerazione su come Orvieto, per una giornata, sia tornata agli antichi splendori, quando era una meta di molti pellegrinaggi di fede, e non solo di gite turistiche; e di come tali eventi possano dare lustro e, perché no, anche un impulso alla vita economica della cittadina arroccata sulla rupe.

AUTORE: Maurizio Maggiorelli