Una banca dove il denaro non è tutto

Aprirà presto in Umbria la prima sede di banca Etica

Leonardo Stella, perugino, ha 37 anni. Si definisce ‘il banchiere ambulante’ di Banca popolare etica. Ambulante perché tecnicamente è un promotore finanziario, che gira l’Umbria per raccogliere il risparmio, per annotare le richieste di finanziamento, per sponsorizzare questo o quel convegno o attività di solidarietà. Però resterà ambulante ancora per poco: infatti Banca etica – presente in Umbria fin dai suoi esordi nel lontano 1999 e che ha compiuto dieci anni di attività – aprirà la sua prima filiale a Perugia entro il 2010. Questa è la vera (buona) notizia. ‘Al momento – afferma Stella – siamo ancora alla ricerca dei locali più adatti, proprio a Perugia. Abbiamo valutato diverse soluzioni, ma cerchiamo ancora’. L’apertura di una filiale di Banca etica in Umbria è già stata autorizzata dalla Banca d’Italia, per cui l’unico ostacolo resta il reperimento dei locali nel capoluogo umbro. Una necessità, visto che le filiali di Banca etica più vicine agli umbri si trovano a Firenze e a Roma. Come ha lavorato Stella finora? ‘In Umbria – racconta – costituimmo uno dei primissimi Gruppi di iniziativa territoriale (Git) d’Italia. La nostra sede è oggi nella zona di Settevalli, a Perugia’ in via Maddoli 6, tel. 075 5058100. Per chi volesse contattare Stella per informarsi sui prodotti di Banca etica occorre telefonargli – visto che è tuttora ‘banchiere ambulante’ – al 349 5048822. Che cifre testimoniano il lavoro di Banca etica in Umbria? ‘Attualmente abbiamo 3 milioni e mezzo di raccolta di risparmi, cosa che consideriamo un risultato lusinghiero. I nostri soci regionali sono circa 350 e stanno aumentando, segno che l’eticità del denaro è un valore importante e una garanzia per non danneggiare la nostra società, il nostro ambiente e le generazioni future. Ad oggi abbiamo erogato finanziamenti per oltre 15 milioni di euro, in particolare verso associazioni di volontariato, parrocchie, privati, organizzazioni non profit, famiglie che vogliono realizzare l’impianto fotovoltaico domestico o devono acquistare la prima casa’. Come si fa ad aprire un conto in Banca etica? ‘Occorre diventare soci del nostro istituto di credito, acquistando un certo numero di azioni, per un minimo di 5. Ogni nostra azione, oggi, ha un valore di 55 euro e 50 centesimi. Voglio evidenziare che chi diventa socio di Banca etica non fa un investimento di tipo speculativo: noi non abbiamo come obiettivo principe la massimizzazione degli utili, ma l’esaltazione della responsabilità sociale anche nell’uso del denaro. Dimostrando che è una scelta pagante, economicamente, per l’individuo. Ma soprattutto, socialmente, per tutti’. Origini e ‘filosofia’ La Banca popolare etica nasce a Padova l’8 marzo 1999, dove mantiene la sua sede principale. Quattro anni prima, il 1’giugno 1995, fu costituita la Cooperativa verso la Banca etica. Chi credette nel progetto puntò su una banca che fosse ambientalista, sociale, a vocazione internazionale e che sostenesse il commercio equo e solidale. Lo slogan fu ‘L’interesse più alto è quello di tutti’. Oggi Banca etica – il cui presidente è Fabio Salviato – è un gruppo che comprende oltre alla Banca, la società di gestione del risparmio Etica Sgr, la fondazione culturale, la rivista Valori, l’azienda agricola ‘La Costigliola’, una raccolta di 650 milioni di euro (tra diretta ed indiretta), un patrimonio di 25 milioni, più di 3 mila finanziamenti e 30 mila soci.

AUTORE: Paolo Giovannelli